Soggetti di una vita. Gli animali protagonisti della nostra trasmissione.
Kiki, la lupa di Kiev
Nata probabilmente negli ultimi mesi del 2010 per le strade di Kiev, Kiki-Ciliegia è una bella lupoide femmina, che poco dopo un anno di vita dà alla luce sei magnifici cuccioli e li alleva amorosamente riparandosi con loro negli scatoloni di cartone che i negozianti allestiscono proprio per dare un rifugio ai cani. I suoi cuccioli e gli altri cani del suo branco vengono uccisi alla vigilia degli Europei di Calcio del 2012 lquando le autorità icraine “ripuliscono” le strade di tutti i randagi, compiendo un’autentica strage. Kiki è l’unica a salvarsi dalla fucilazione. E’ soccorso da alcuni volontari e salvata da Andrea Cisternino, il fotografo italiano che ha documentato le stragi ucraine. Alla fine Kiki arriva in Italia, dove viene curata: ha perso l’uso delle zampe posteriori e così viene dotata di un carrellino a due ruote. Cristina, la persone con cui vive, dice che è un vulcano di energia. Per noi è anche un simbolo di uno degli orrori compiuti in Europa in nome del calcio e di un’idea spaventosa del “decoro”.
La capretta Giacomina
Giacomina è una capretta che la signora Mirtilla, nella provincia di Parma, ha salvato otto anni fa dall’abbandono e dall’incuria.
Mirtilla dice che lei e la Giacomina si parlano, e che grazie alla sua capretta si sente meno sola e si diverte e ride molto di più. In effetti Giacomina è una capretta con una forte personalità: intelligentissima, osserva da vicino tutti gli ospiti di Mirtilla, verso i quali diventa dispettosa e irriverente.
Dopo ogni marachella Giacomina guarda la sua “vittima” e si mette a ridere di gusto alzando il labbro superiore e mostrando i suoi bei dentoni.
La mucca Speranza
A Cavour, vicino a Pinerolo in Piemonte, alla “Farm Serenity Cow”, Fabrizio e Michela, una coppia di allevatori “pentiti”, hanno avuto il coraggio di convertire il loro allevamento di vitelli da ingrasso in una fattoria-rifugio.
Qui vengono mantenute in vita in salute e in libertà 13 bellissime mucche bianche e altri animali. Speranza è una di queste mucche, forse la più fortunata.
La collina dei conigli
A Roma, in via Tiberio Imperatore, in corrispondenza del numero civico 15, in mezzo ai palazzoni si trova un angolo verde, simpaticamente abitato da una colonia di piccoli conigli, gioia di grandi e piccini. I conigli sembrano passarsela molto bene: sono tutti grassottelli e non temono l’uomo dal momento che, nello spazio a loro dedicato, protetto e controllato dagli abitanti del quartiere, c’è tutto un andirivieni di persone che portano insalata, carote, rametti di acacia, ciotoline d’acqua e tutto quello che un coniglio può desiderare. Le istituzioni hanno provveduto a corredare lo spazio di una rete e di una porta che si apre e si chiude in modo sicuro affinché i conigli non possano finire in strada, e hanno vietato l’accesso ai cani.
L’oca Wiki
Wiki è un’oca cignoide che abita a San Mauro, vicino a Signa, con Alessandra e Iari. Wiki è “intelligente come un’oca”!
I rapaci di Vicchio
A Vicchio esiste da diversi anni un Centro Recupero Rapaci affiliato alla Lipu. Si tratta di un servizio imprescindibile per soccorrere uccelli e altri animali selvatici trovati ancora vivi dopo qualche tipo di incidente. Il centro ospita ogni anno un numero variabile fra i 250-300 rapaci, più un enorme numero di nidiacei che vengono “salvati” e portati al centro in primavera-estate, nel periodo in cui si dischiudono le uova e i piccoli sono maggiormente a rischio. Inoltre il Centro ospita uccelli posti sotto sequestro. Al centro ci finiscono i più diversi animali tra cui falchi, bianconi, ghiandaie, barbagianni, allocchi, ricci, istrici, volpi, cinghiali, tassi, ma anche passerotti, piccioni, rondini e tantissimi altri.
Nunzio e Carlotta
Nunzio e Carlotta sono due maiali salvati e goderecci, che si godono la vita “in famiglia” e non seguiranno la sorte di tanti loro fratelli, destinati a morte violenta per finire nel piatto di qualcuno.
Golia, è uno dei rari delfini pigri. Pacioccone, equilibrato e coccolone, il classico piacione, difende a spada tratta Achille, un delfino giovane che ne combina di tutti i colori.
Due mamme Candy e Isa nel 93 hanno avuto un figlio ciascuna, Tavo e Golia, poi tre anni dopo entrambe hanno avuto altri figli, uno ciascuna: Ulisse e Silver. I due maggiori erano stati allontanati e vivevano altrove.
I mammiferi – tranne le scimmie e gli umani – solitamente quando hanno una figliata allontanano la figliata precedente, e invece in questo caso le due mamme, Candy e Isa, 10 minuti prima che arrivassero i camion hanno cominciato a fare un verso stranissimo, come se avessero capito che rientravano i loro figli. Quando Tavo e Golia sono stati messi nelle vasche l’accoglienza è stata calorosissima, tutto un accarezzamento, nonostante tra fratelli non si fossero mai visti prima, si sono accolti con estrema gioia.
Pelè è una delfina di 50 anni scaltrissima. Solitamente i delfini nei delfinari vengono premiati quando riportano qualcosa, oggetti pericolosi oppure se qualcuno che passa perde gli occhiali o altro nella vasca, anche un bigliettino di carta. Ogni scusa è buona per dargli un premio e gratificarli. Un giorno aveva piovuto e c’erano state in giro diverse foglie secche. Pelè ha cominciato a riportare in superficie frammenti di queste foglie. Un premio, poi l’altro.. poi però lei continuava a riportare sù queste foglie… allora il dubbio: Barbara è scesa a guaradare dall’oblò e ha scoperto che Pelè aveva nascosto sotto il tubo del sub un plico di foglie secche e le riportava sù un pezzettino alla volta per ricevere più premi possibile.
Il principe
Questo magnifico pavone maschio chiamato “Il principe” si è scelto come sua personale area di competenza quella della cucina di Villa Virindavana, a San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, dove la comunità degli Hare Krishna permette a un gruppo di pavoni di vivere e riprodursi liberamente all’interno del parco e dei giardini della villa. Il Principe vive felicemente la sua vita pavoneggiandosi nella zona più interessante della villa, accettando le offerte di cibo dalle mani degli ospiti (che becca con delicatezza per non fare del male) e smascherando al volo le false offerte con le quali ogni tanto qualche sciocco animale umano crede di poterlo raggirare.
Qui e Qua
Tolti dalla sperimentazione insieme alla mamma ed il fratello, sono rimasti orfani a causa dell’incapacità di muoversi di quest’ultima. Si era rotta infatti il bacino per uno scatto non controllato e non ce l’ha fatta a guarire. Grazie al lavoro assiduo di alcuni volontari, i piccoli sono stati cresciuti fino a 3 mesi, per poi arrivare indipendenti all’Ippoasi. Sono morti qualche giorno prima della trasmissione, cacciati da una faina probabilmente in cerca di cibo per i propri cuccioli.
I cani del canile del Termine
Ike è un lupo cecoslovacco, aveva un dolore a una zampa e morse il padrone. Il padrone decise di abbatterlo ma il canile lo seppe e lo salvò. E’ una razza, che adesso disgraziatamente “va di moda” quindi le persone acquistano questi cani, che però sono pieni di energia e hanno bisogno di spazi dove sfogarla. Rischiano l’abbandono per questa scarsa conoscenza della sua particolare etologia. Cerca un’adozione.
Jack è stato portato al Termine da un trasportatore che lo aveva trovato. Era magrissimo, scheletrico. Il trasportatore disse di averlo tenuto con se poi che il lavoro non gli consentiva di gestirlo. Lo aveva lasciato a una pensione per cani dove probabilmente non gli avevano dato da mangiare, anche perché magari lui non li aveva pagati… Fu preso al Termine, e il padrone tornò un paio di volte a trovarlo, poi sparì. Ha avuto un’ernia che lo ha paralizzato ma è stato operato e adesso sta bene. Ha più di 10 anni, cerca un’adozione.
Liam viene da un canile di Porto Empedocle dove improvvisamente si sono presentate le ruspe per un abbattimento. Chi gestiva il canile ha inviato un SOS e molti canili d’Italia si sono divisi i cani di Porto Empedocle. Al Termine ne hanno presi diversi. Liam probabilmente è stato utilizzato per i combattimenti infatti riporta numerose cicatrici sul corpo. Adesso è un cane buono e affettuoso, che attende una famiglia che lo accolga e che gli voglia bene.
Dagoberto è uno di 24 cuccioli tutti uguali, che sono stati probabilmente tre parti consecutivi di una stessa coppia di cani, in quanto tutti uguali e portati al Termine alla stessa distanza di tempo: prima 10, poi 8, poi 6. Tirato su – come i suoi fratelli – con il biberon dagli umani, Dagoberto non ha avuto l’imprinting della sua mamma. Si pensa che sia un cane di razza, o un meticcio tra due razze probabilmente Rodesiano. Ha 10 anni e aspetta un’adozione.
Rambo da piccolo è stato buttato da sconosciuti dentro la rete del canile del Termine assieme alla sua sorellina, con un biglietto: ci chiamiamo Rambo e Siria, vogliateci bene. Rambo riuscì a saltare la rete ma non si allontanò perché la sorellina non riuscì a seguirlo. Al mattino successivo fu trovato fuori dal cancello che piangeva perché non voleva separarsi dalla sua unica compagna. Rambo da due anni è molto triste perché sua sorella è stata adottata ed è andata a stare bene mentre lui è rimasto qui in solitudine. Rambo aspetta di venire adottato e portato via dal canile.
Gemma è un cane femmina molto festoso, giocherellone e affettuoso. Ha 8 anni e aspetta di venire adottata.
Oliver
Trotter di origini americane, baio, nato nel 1988. E’ stato ritirato molti anni fa da uno dei fondatori dell’Ippoasi ed è stato tra i primi cavali ad essere liberati nel rifugio. Dopo i primi cinque anni di vita nelle corse, dove ha subito varie torture tra cui la frusta elettrica e l’essere trascinato da un trattore, ha svolto il lavoro di cavallo da sella, da passeggiata e da Ippoterapia.
E’ un cavallo affidabilissimo nel lavoro, quasi robotico, ma una volta messo in condizione di scegliere, ha rifiutato per molto tempo la vicinanza degli umani!
E’ il capo del branco, un capo, a differenza di Speedy con cui condivide il “potere”, molto aggressivo, anche se l’età ed una vita sociale rilassata e varia, gli stanno ammorbidendo il carattere.
Tamburrino
A differenza di quanto molti erroneamente pensano, le galline e i galli hanno un’intensa vita emotiva. Sono animali molto interessanti da osservare. Nelle giornate di sole fanno i bagni di sole e polvere, a gruppetti di quattro o cinque “amiche”. A volte si levano vicendevolmente i parassiti, una pratica di socializzazione che ha anche uno scopo utile per la salute. Pensiamo che galline razzolino solo a terra, in realtà il loro progenitore era nella giungla, e le galline libere si riappropriano dei loro istinti e si vanno ad appolaiare sui rami bassi degli alberi. Le galline dell’Ippoasi possono essere adottate a distanza, con un piccolo contributo mensile. Maggiori informazioni sul sito di Ippoasi.
Gabriele, Massimiliano e Goffredo
Sono i tre ratti adottati da Elisa di Firenze, che gestisce il negozio La sosta di Pluto, via Pisana 58r (zona San Frediano) Tel. 055220191. La trovate anche su facebook http://it-it.facebook.com/pages/la-sosta-di-pluto/180510958702966?sk=page_map. Vengono da un laboratorio, sono affettuosi e intelligenti. Elisa è legatissima a loro e invita gli ascoltatori a farci un pensierino.
Pierino e Sogno sono le prime due capre arrivate alla fattoria Ippoasi. Sogno era nato rachitico e, insieme al fratello, è stato regalato ad una ragazza animalista che li ha salvati.
Pierino ha un carattere particolare: le capre sono animali molto schivi, mentre Pierino è un capretto coccolone, che si fa toccare dagli esseri umani, è molto coccolone e addirittura se pensa di non avere abbastanza attenzioni, chiama con una zampa. E’ stato chiamato così perché nei primi giorni all’Ippoasi ha combinato diverse monellerie.
Bardo deve il nome alla sua natura di bardotto (figlio di un cavallo e di un’asina). Ha un carattere dispettoso, fa sempre l’esatto contrario di quello che tu vorresti. Ma è simpaticissimo
Nella campagna del Valdarno, vicino ad Arezzo, Simona ospita un gregge di oltre 100 pecore. Lei è vegetariana praticamente dalla nascita e ha ereditato le pecore dalla famiglia. Per questo non ha mai sfruttato in alcun modo le pecore che ospita.
Oggi Luna e Terra hanno un ottimo rapporto con gli altri animali, ma così non era quando sono arrivate all’Ippoasi circa due anni fa. Prima di arrivare all’ippoasi avevano passato tutta la loro vita chiuse e legate in un capannone, senza conoscere il sole né la terra. Non potevano muoversi né socializzare tra loro, non potevano nemmeno toccarsi. Erano totalmente disadattate, tanto che arrivate all’Ippoasi dovettero essere messe in un box, perché erano spaventate soprattutto dai cavalli: davanti a loro scappavano rompendo tutto quello che trovavano sul loro cammino.
Gorgo è arrivato da piccolo all’Ippoasi e deve il suo nome al luogo di nascita: l’isola-carcere di Gorgona. Può dire di avere avuto una vita fortunata e sembra davvero a suo agio quando si trova al centro dell’attenzione.
Peppa è stata invece salvata da un allevamento e ha impiegato un po’ di tempo prima di adattarsi alla vita… naturale dell’Ippoasi. All’inizio non sapeva nemmeno grufolare, abituata com’era al pavimento di cemento della sua prigione. Ha imparato da Gorgo a scavare la terra col muso: ora è bravissima.
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E’ proprio vero, ho aperto gli occhi, e non li richiuderò mai più.