Più che una dedica, questa puntata voglio dare una risposta, perché si può provocare in tanti modi e l’arte lo ha fatto spesso, dalla “Merda d’artista” di Piero Manzoni, ai tagli su tela di Fontana o la beffa delle false teste di Modigliani. Ma se mi provochi con la statua di una porchetta, io rispondo con la più grande provocazione della cucina a base vegetale, ovvero l’innominabile, la blasfema, l’irrispettosa:
Carbonara vegana
Ingredienti per 4 persone:
400 gr di spaghetti
100 gr di seitan
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaino di paprika affumicata in polvere
70 ml di latte di soia al naturale
50 ml di olio extravergine di oliva più altri due cucchiai
70 ml di olio di semi di girasole
1 pizzico di curcuma in polvere
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie
1 pizzico di sala kala namak
Pepe nero macinato fresco
Diluite la paprika affumicata con la salsa di soia e un cucchiaio di olio extravergine. Tagliate il seitan a quadretti piccoli e fatelo marinare nel mix di paprika e salsa di soia per un paio di ore, affinché assuma un retrogusto affumicato.
Con il frullatore ad immersione amalgamate il latte di soia con 50 ml di olio extravergine e 70 di olio di semi di girasole. Emulsionate fino ad ottenere una crema liscia e densa, unite il lievito alimentare, la curcuma, il sale kala namak, del pepe nero macinato fresco ed emulsionate ancora pochi secondi.
Scolate il seitan dalla marinatura e fatelo rosolare in una padella con un cucchiaio di olio extravergine. Fatelo cuocere fino a quando sarà ben croccante.
Lessate la pasta e scolatela molto al dente, conservando un po’ di acqua di cottura. Saltatela in padella con la crema e i dadini di seitan, se dovesse risultare troppo asciutta, amalgamate con poca acqua di cottura degli spaghetti.
Servite rapidamente con altro pepe nero macinato fresco.
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