Cinquecento puntate, dico, mica una! E potevamo celebrare questo traguardo con una qualsiasi
ricetta? No, qua ci vuole qualcosa di rappresentativo. Una di quelle ricette che accontenta tutti,
che conosci da sempre, buona come quelle cose semplici, di tradizione contadina, nate vegan
ancor prima che nascesse una parola che la definisse tale. Mi sembra una presentazione più che
sufficiente, ora mettetevi ai fornelli che prepariamo una bella:
Ingredienti per 4 persone:
2 melanzane
Olio per friggere
2 coste di sedano
1 peperone rosso
1 cipolla
100 gr. olive siciliane verdi in salamoia
1 cucchiaio di capperi sotto sale
250 gr. di pomodori pelati
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Qualche foglia di menta fresca
Sale e pepe
2 cucchiai di aceto di mele
1 cucchiaio di zucchero di canna
Lavate le melanzane e tagliatele a quadretti. Disponetele in un colapasta, cospargete con del sale
grosso e lasciate spurgare con la pressione di un peso almeno per un’ora.
Quando le melanzane saranno pronte, sciacquate e asciugatele con un panno e fate friggere in
olio caldo. Scolate e fate assorbire su carta per frittura.
A parte sbucciate e affettate la cipolla. Private il sedano delle foglie e tagliate a pezzetti. Mettete
il tutto in un tegame assieme ad un mezzo bicchiere di acqua. Quando il liquido sarà
completamente evaporato aggiungete due cucchiai di olio extravergine d’oliva e fate rosolare per
cinque minuti. Quindi aggiungete le olive, i capperi (precedentemente lavati dal sale) ed il
peperone tagliato a pezzetti e privato del picciolo, i semi e le parti bianche. Fate cuocere per dieci
minuti e aggiungete pomodori pelati e passati e lasciate cuocere a fuoco lento. Dopo circa
mezz’ora unite le melanzane, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere ancora cinque minuti.
In un tegamino sciogliete lo zucchero con l’aceto e aggiungetelo alla caponata. Lasciare sfumare
e fate riposare.
Servite freddo, decorando a piacere con foglioline di menta fresca e di basilico.
Se lo gradite potrete aggiungere in cottura alla vostra caponata dell’ uvetta e dei pinoli.
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