Se parliamo di migranti, dal mio passato come militante nella promozione del dialogo fra culture, voglio mettere l’accento sul tema del “dare accoglienza”. Da sempre la tavola è un luogo di condivisione, dove potersi sentire parte di un insieme. E probabilmente il pane, almeno in questa parte di mondo, è un cibo che simbolicamente rappresenta proprio questo spirito di condivisione. Quindi, da buon toscano, visto che la ricetta della ribollita ve l’ho già data, dedico a tutti i migranti e a tutti quelli che si sentono tali, la ricetta della “Pappa al Pomodoro”! che per uno di Firenze è come darvi le chiavi della città.
Pappa al Pomodoro
Ingredienti x 4 persone:
300 gr di pane toscano raffermo
2 porri
250 gr. di pomodori maturi o passata di pomodoro
2 spicchi di aglio
½ litro di brodo vegetale
Basilico fresco
Olio extravergine d’oliva di quello bono
Pepe nero a manciate
Sale
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Tagliate i porri a rondelle e lasciateli in immersione in acqua per una decina di minuti, per togliere la terra che potrebbe nascondersi al loro interno. Fate scottare in un tegame piuttosto capiente, con mezzo bicchiere di acqua. Quando questa sarà evaporata, aggiungete due cucchiai di olio evo, qualche foglia di basilico spezzata a mano e l’aglio schiacciato e fate rosolare per 5 minuti. Aggiungete i pomodori passati, due bicchieri di acqua e lasciate ritirare a fuoco lento, aggiustando di sale e pepe.
Tagliate il pane raffermo a fette spesse un centimetro e unitelo alla salsa di pomodoro. Se il pane non fosse sufficientemente secco, fatelo tostare qualche minuto in forno.
Coprite il tutto con del brodo vegetale e fate cuocere a fuoco lento, lavorando con una frusta, fino a quando la pappa avrà assunto una bella consistenza cremosa. A fine cottura aggiungete altro olio extravergine e qualche foglia di basilico che utilizzerete anche come guarnizione. Servite preferibilmente in contenitori di coccio.
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