Dopo tanti anni vissuti senza cibarmi di animali, uno pensa di aver fatto il callo a tutto. Nella mia carriera in cucina purtroppo ne ho viste tante, ma c’è una cosa che proprio non riesco a tollerare. Quando entri al supermercato, o passando nei banchi delle fiere e mercati, vedi il cadavere arrostito di un povero maiale, ridicolizzato con quella mela in bocca. Oltre a non capire come non si possa provare empatia davanti a quel corpo, la mela in bocca la trovo proprio la ciliegina sulla torta della mancanza di rispetto verso la vita altrui. Quindi cari amici suini, questa ricetta la dedico a voi, a partire dal nome.
La Porhetta
Ingredienti per 4 persone:
200 gr di farina di glutine
100 gr di farina di ceci
300 ml di brodo di barbe rosse
Olio extravergine
3 spicchi di aglio
Rosmarino, salvia, finocchio selvatico, semi di finocchio
1 cucchiaino di curcuma in polvere
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Sale e pepe nero
Mescolate il glutine con la farina di ceci, quindi impastate assieme al brodo di barbe rosse, l’olio e un po’ di sale. Impastate bene e lasciate riposare.
Sbucciate l’aglio e tritate finemente assieme al rosmarino, la salvia, il finocchio selvatico e i semi di finocchio. Aggiungete sale e abbondante pepe nero.
Spennellate un foglio di carta forno con olio evo e cospargete una parte del trito di aromi, quindi stendete su tutta la superficie, l’impasto di glutine e farina di ceci. Distribuite il rimanente trito di aromi, quindi arrotolate e legate con spago da cucina.
Diluite la curcuma con un pizzico di pepe nero in un cucchiaio di olio evo, quindi spennellate tutta la superficie. Fate cuocere in forno statico a 180° per 45 minuti, in una teglia con poco olio. Togliete dal forno, slegate e lasciate raffreddare, quindi tagliate a fette e servite.
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