Ecco i contributi scritti di alcuni dei firmatari della petizione “Toscana rossa… di sangue”
Le parole dei firmatari
Franco Battiato
Sono contrario alla caccia e non esiste niente che li possa giustificare.
Enzo Maiorca
Chi dà all’Uomo la facoltà di compiere decimazioni? Siamo alle solite: l’Uomo si reputa al centro dell’universo, investito dell’autorità divina. Ma è soltanto una valutazione errata.
Dacia Maraini
Ogni scusa è buona per fare strage di animali selvatici. Chiedo un poco di razionalità e di criterio prima di prendere decisioni così drastiche e violente.
Vincenzo Pardini
La caccia, comunque la si mette, è sempre una dichiarazione di guerra agli animali e alla natura. Non bastasse, ogni anno uccide e ferisce anche delle persone. Adesso si parla addirittura di intensificarla per limitare o selezionare gli ungulati, tra cui i cinghiali, che si sono moltiplicati a dismisura per volontà dell’uomo, che li ha incrociati coi maiali, guastando, così, gli equilibri della natura. Nei progetti della Regione e di altri, ci sarebbe quello di far intervenire i cacciatori in maniera pesante, fino alla mattanza.
Niente di più sbagliato. Più vengono uccisi, più prolificano. Per contenerli, anziché le carabine, si dovrebbe intervenire coi metodi della sterilizzazione. Sarebbe indolore, ed eviterebbe che gli stessi cacciatori si esponessero, sebbene di loro volontà, ai rischi che la caccia comporta, specie quella ai cinghiali, dove si spara raso terra o ad altezza d’uomo. Bisogna cominciare a pensare alla convivenza fra noi e gli animali in maniera non violenta. I cinghiali sono, tra l’altro, animali pacifici e intelligenti, che solo la brutalità degli umani può talvolta rendere irrequieti. Una dichiarazione di pace verso gli animali potrebbe aprire la strada anche a quella fra gli uomini. Non sembri questa utopia. Sovente, dimostra la storia, è realizzando un sogno che si può ottenere il meglio.
David Riondino
W i cinghiali anche se dicon tutti che son troppi. Forse una politica di educazione alla riproduzione dei medesimi, delle conferenze sulla relazione tra specie, degli appelli ai cinghiali affinché risolvano tra di loro questo problema aiuterebbe. Non facciamoci fermare dal problema della lingua, sappiamo che è un alibi. Oppure una profonda critica delle usanze dei bipedi, restituendo la Maremma ai quadrupedi ed abolendo il prosciutto. Insomma facendo finalmente un salto culturale, antinaturalistico, separandoci finalmente dai nostri compagni non umani nella cosa che li distingue, perlappunto l’aggressività indomata: ed aggredendo alla radice l’antichissimo preistorico istinto alla caccia dell’animale. In effetti, di questi tempi, pare sia più eccitante cacciare direttamente l’uomo…
Gianni Tamino
Chiunque creda di poter risolvere il problema della sovrappopolazione dei cinghiali o di altre specie selvatiche con la caccia, o non conosce l’ecologia o è un cacciatore. Infatti, in un ecosistema, se si riduce artificialmente le dimensioni di una popolazione, finché c’è cibo, questa ritornerà in breve alle dimensioni precedenti.
Gli equilibri naturali sono complessi e dipendono dall’interazione tra molte specie, vegetali ed animali. Pensare di risolvere gli squilibri provocati dall’uomo e dai cacciatori stessi, uccidendo degli animali in eccesso è fuorviante.
In natura nessuna specie cerca l’annientamento di un’altra, ma solo un equilibrio utile a tutti. Solo l’uomo pensa di poter sterminare, come concorrenti o oggetto di divertimento, altre specie, spesso, per fortuna, senza riuscirci.
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Pingback: Toscana rosso sangue - L'Indro - 5 Luglio 2016