“Il Veneto più avanti della Toscana. Rossi decida una pausa di riflessione”
Dopo Ponte Vecchio a Firenze e i Quattro Mori a Livorno, lo striscione della campagna “Toscana rosso sangue” è arrivato sotto la Torre di Pisa.
Un gruppo di attivisti lo ha esposto per chiedere alla Regione Toscana di fermare l’iter della legge Remaschi che prevede un’enorme strage di ungulati, con la facoltà di cacciare ammessa per tutto l’anno.
I promotori della campagna sostengono che la Toscana sta battendo una strada antiquata e inutile senza considerare altre soluzioni. “La Regione Veneto, ad esempio, ha escluso di affrontare la questione con lo strumento della caccia al cinghiale. L’assessore regionale Giuseppe Pan, in una dichiarazione, ha detto testualmente: ‘Gli esperti dell’Ispra e i tecnici regionali hanno messo in evidenza che estendere a tutto il Veneto la caccia a questa specie particolarmente invasiva, rischierebbe non solo di non far diminuire il numero dei cinghiali, ma al contrario di provocarne un drastico aumento, anche a causa del rilascio abusivo di ulteriori esemplari'”.
La Regione Veneto pensa invece a un piano integrato che prevede protezioni con reti elettrificate, catture e anche una limitata caccia di selezione; secondo i promotori della campagna “è preferibile e possibile un sistema di protezione, intervento e prevenzione totalmente non cruento, secondo modalità già sperimentate e attuate in Italia e all’estero. Ma la strategia del Veneto dimostra che non c’è nulla di ovvio e scontato, e tanto meno di scientificamente provato, nelle scelte che la Regione Toscana rischia di compiere. La strage degli ungulati può essere ancora fermata: chiediamo al presidente Rossi una pausa di riflessione“.
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