Continua la campagna TOSCANA ROSSO SANGUE: dopo il Ponte Vecchio a Firenze, lo striscione è comparso ieri sera a Livorno davanti al monumento ai 4 Mori . Alcuni attivisti lo hanno esibito per contestare la legge Remaschi che intende sterminare 250.000 ungulati in tre anni, militarizzando il territorio toscano.
La campagna – sottoscritta da numerosi intellettuali, scrittori, naturalisti – propone un percorso diverso, che sia indipendente dalla logica venatoria. In sintesi: 1) censimento indipendente degli ungulati; 2) verifica di un’eventuale sovrappopolazione; 3) interventi diretti di protezione delle colture(barriere fisiche e olfattive e altre misure simili), con risarcimenti effettivi per i danni comunque riportati; 4) interventi diretti per prevenire incidenti stradali (passaggi protetti, protezioni, avvisi specifici); 5) se necessario, utilizzo di anticoncezionali per limitare i tassi di riproduzione.
L’uccisione di massa degli animali è una pratica odiosa e violenta e anche sostanzialmente inutile: non produce risultati stabili, perché gli animali reagiscono aumentando i tassi di riproduzione e perché il numero di animali presenti in un territorio è legato alla disponibilità di cibo, acqua e rifugi. L’opzione cruenta appartiene al passato delle tecniche di gestione del territorio. Un’altra soluzione è possibile, senza militarizzare il territorio, senza rendere sgradevole la campagna toscana, senza aumentare i pericoli per le persone connessi alla caccia. Si tratta di compiere una scelta politica diversa.
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