In questo clima natalizio, voglio raccontarvi una favola di altri tempi, ma prestate bene attenzione, perché fra le parole di questo racconto, si cela un’antica ricetta…
C’era una volta una vecchia signora che aveva deciso di festeggiare il Natale assieme a figli e nipoti, portando in tavola solo piatti a base vegetale, perché aveva pensato che a Natale si festeggia la nascita, la vita e aveva trovato un controsenso, festeggiarlo con la morte e la sofferenza di qualcun altro. Lo avrebbe fatto cucinando piatti della tradizione, ma sostituendo gli ingredienti di origine animale con alternative vegetali, così tutti sarebbero stati contenti.
Ma adesso le sorgeva un grosso dubbio, perché aveva letto sul giornale che persino i parlamentari europei si stavano interrogando sull’annoso dilemma dei prodotti per vegani e per vegetariani che si avvantaggiavano di denominazioni chiaramente riferibili a prodotti a base di carne, e se con tutto il caos che c’era in Europa, il rischio che qualcuno accidentalmente potesse dare un morso ad una salsiccia vegana e rimanerne illeso, preoccupava così tanto i politici, forse non era il caso di essere così sprovveduta. Dopo averci pensato e rimuginato tutta la notte, infine decise di sbattersene altamente e preparare i suoi tipici:
Tortellini in brodo
Sarebbero stati in otto, quindi iniziò preparando la pasta fresca. Setacciò 400 grammi di semola grano duro assieme a 160 grammi di farina forte e 80 grammi di farina di ceci. Poi impastò il tutto con 320 millilitri di acqua fresca e 2 cucchiai del suo olio extravergine di oliva. Per dare un po’ di colore a quel piatto delle feste aggiunse un pizzico di curcuma in polvere e aggiustò di sale. Impastò bene il tutto per una decina di minuti e lo lasciò riposare per 30 minuti. Nell’attesa pensò bene di preparare il ripieno.
Diluì 100 grammi di farina di ceci con poca acqua, fino ad ottenere una pastella liscia e cremosa. Aggiunse 100 grammi di lenticchie lessate e fece cuocere il tutto in una padella come per realizzare una farfrittata.
Infine tritò tutto, assieme a 100 grammi di seitan, 25 grammi di noci, uno spicchio di aglio per poi impastare con due cucchiaio di olio extravergine di oliva, della noce moscata, 2 cucchiai di lievito alimentare a scaglie, 2 cucchiai di pangrattato, sale e pepe.
A questo punto tirò la pasta in una sfoglia sottile. Ne ricavò dei quadrati di circa 3 cm di lato al cui centro adagiò un cucchiaino di ripieno. Piegò la sfoglia a triangolo, premendo che le dite vissute, ma ancora cariche di energia. Avvolse la base del triangolo attorno al dito formando i tortellini, stringendo le due punte incrociate per fermare la pasta. Piegò infine la punta centrale indietro, adagiando le preziose creature su una spianatoia spolverata di semola.
Adesso non le restava che preparate un ricco brodo vegetale, mettendo tutte le verdure del suo orto in abbondante acqua fredda, assieme ad erbe aromatiche, portando tutto lentamente a cottura. Una volta cotte le verdure le avrebbe tolte e in quel saporito brodo avrebbe cotto i tortellini per circa 4 minuti. Già immaginava il sorriso di grandi e piccini alla vista di quel bel piatto fumante, facendo svanire le polemiche europee sulla necessità di una normativa in grado di salvaguardare…. uff… era già stanca….
Buone Feste!
by Gabriele Palloni
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