Paolo De Benedetti docente di giudaismo e di Antico Testamento è recentemente scomparso ad Asti, la sua città.
Docente di giudaismo e di Antico Testamento, molti i lo avranno ascoltato per i suoi interventi alla trasmissione radiofonica della Rai “Uomini e Profeti, con quella sua vocina quasi infantile, il suo garbo, la sua sensibilità o magari per aver letto qualcuno dei suoi libri.
2006 Di dieci gatti voglio parlare; 2006 Gatti in cielo; 2007 Teologia degli animali, il suo libro più famoso; 2007 Animali; 2009 Sento rido soffro e ti guardo. Animali, gli altri abitanti della terra; 2013 In paradiso ad attenderci; 2013 Animali e noi un destino in comune.
Forse per la sua storia, per la sua doppia identità di ebreo e di cristiano, Paolo de Benedetti ha sempre proposto le sue formule teologiche in un modo aperto, lasciando ampio spazio ai forse, ai dubbi, alle domande.
Ha saputo trasmettere la grande gioia del conoscere, il senso dell’umorismo, e la tenerezza per le creature, soprattutto le più deboli e fragili. Il che lo ha portato a riflettere attorno alla questione del rapporto degli esseri umani con gli animali…
Per questo è un pensatore apprezzato nell’ambiente animalista e per questo abbiamo deciso di chiedere un commento su di lui al professor Luigi Lombardi Vallauri filosofo del diritto e curatore, con Luciana Castignone, del volume sulla Questione animale nell’ambito del Trattato di Biodiritto.
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