le persone sono rimaste giustamente inorridite davanti all’evidenza delle atrocità che permettono a Remo Ruffini di guadagnare milioni di Euro ogni anno
I suoi guadagni sono fatti a spese di altri viventi: le oche e le povere donne sfruttate per spennarli, esattamente come un tempo avveniva per i latifondisti che guadagnavano sul lavoro degli schiavi umani.
La condizione degli animali e quella degli umani è infatti irriducibilmente legata: per questo ha senso chiedere la fine di ogni schiavitù e l’apertura di ogni gabbia.
qui due esempi
QUAGGA
SAVE THE DUCK
la trasmissione radiofonica Restiamo animali
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LA LETTERA DI GABBIE VUOTE A COOP
Mariangela Corrieri Presidente Associazione Gabbie Vuote Firenze |
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LA RISPOSTA DI COOP
L’impegno di Coop si è concretizzato con l’adesione a diversi progetti finalizzati anche alla tutela di altri animali. Si stanno moltiplicando le testimonianze che mettono in evidenza le condizioni inaccettabili di allevamento degli animali da pelliccia, prevalentemente concentrati in Estremo Oriente, area divenuta in pochi anni la più grande produttrice ed esportatrice al mondo del settore.
In questi paesi, spesso, non esistono norme che tutelino gli animali allevati o che regolino i sistemi di uccisione e di scuoiatura. Sono anni che Coop richiede ai propri fornitori che i prodotti trattati siano rispettosi della convenzione di Washington, che protegge tutti gli animali in via di estinzione, estendendo tale impegno anche agli nonché gli animali domestici (cani e gatti).
A fronte di questa attuale situazione produttiva, documentata dalla LAV, Lega Antivivisezione, e da altre organizzazioni internazionali, Coop ha voluto inviare un segnale forte di non accettazione di queste realtà, e dal febbraio 2006 ha pertanto deciso:
• la completa esclusione dalla vendita delle pellicce naturali e il passaggio alle pellicce sintetiche
• l’inserimento di queste regole nei contratti commerciali, con richiesta di dichiarazioni specifiche di conformità e di provenienza delle pelli
• l’impostazione di piani di controllo per verificarne il rispetto
Nel 2012 Coop ha inoltre preso posizione per quanto riguarda la spiumatura di animali vivi. Questo sistema di raccolta delle piume, causa dolore e altre forme di sofferenza agli animali, quali sanguinamento e danni alla pelle, oltre che cambiamenti di postura (ad es.ali appese) e ossa rotte o lussate. Tale pratica è vietata in Italia, mentre non è vietata l’importazione di capi ottenuti con tali metodi.
Tutti i prodotti tessili d’abbigliamento a marchio Coop sono privi di piume d’oca o anatra. Per quanto riguarda i prodotti tessili per la casa, sono presenti in assortimento alcuni articoli contenenti piume di anatra e oca, per i quali sono state richieste garanzie ai fornitori affinché le piume non siano raccolte attraverso tale pratica.
Sempre inerente il settore abbigliamento, Coop ha anche chiesto ai fornitori l’esclusione di lana ottenuta con pratiche dolorose come ad esempio il mulesing, eseguito soprattutto negli allevamenti di lana merino e che comporta, per le pecore, il taglio della coda e la rimozione di porzione di cute senza anestesia.
Nella speranza di averle risposto in maniera esauriente, restiamo a disposizione per qualsiasi altra necessità di chiarimento.
Cordiali Saluti
Servizio Assistenza Clienti
Direzione Qualità
Coop Italia
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