Il viceministro all’agricoltura Andrea Oliviero si è recato in visita promozionale all’allevamento di visoni di Capralba, in provincia di Cremona. Lo denuncia la LAV
che chiede la rimozione di Oliviero dal Consiglio dei ministri e la discussione di uno dei tre disegni di legge che giacciono da tempo in attesa di venire dibattuti, riguardanti il divieto di allevamento di animali “da pelliccia” sul territorio nazionale, un iter che altri paesi europei hanno già intrapreso.
L’85% degli italiani si è già dichiarato a favore di un divieto nazionale all’allevamento di animali “da pelliccia” (Eurispes, Rapporto Italia 2014).
Ma Olivero sembra del tutto ignaro delle problematiche etiche e ambientali che comportano egli allevamenti di visoni, fortemente avversati dalla maggioranza degli italiani. Le sue affermazioni alla stampa sono state di tipo economico, ovvero Olivero ha dichiarato che l’allevamento di visoni porta lavoro e reddito alle famiglie.
In realtà c’è stato un calo vertiginoso del prezzo delle pelli di visone sul mercato internazionale. Nella stagione 2012/2013 una pelle era battuta a 76,90 euro, all’asta di dicembre 2013 il prezzo è sceso a 58,46 euro, a febbraio 2014 45,60 euro, e all’ultima asta tenuta a Copenhagen lo scorso aprile 2014 dove sono solitamente commercializzate le pelli italiane, si è registrato un ulteriore crollo a 38,73 euro.
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