CHIEDIAMO ASILO POLITICO PER CAMILLA, LA MUCCA EVASA DA UN ALLEVAMENTO A VINCI
[adesioni all’appello in fondo alla pagina]
Nella notte fra il 15 e il 16 luglio una mucca evade da un allevamento di Vinci (FI). Camilla – questo il suo nome – viene dichiarata “pericolosa” dall’allevatore, e sui giornali si parla di lei come di una “mucca che si crede un toro”, come se oltre ad aver superato un recinto e ad aver rifiutato il ruolo di produttrice di vitelli (future bistecche…) avesse anche osato superare gli “steccati” di genere: un ribelle è già uno scandalo, una ribelle lo è doppiamente.
Il Comune di Vinci emette un’ordinanza che prevede, fra le possibilità, l’abbattimento, ma Camilla è ancora latitante. Sembra sia stata avvistata in diversi posti, ma non viene catturata.
Appena saputo della ribellione di Camillla, abbiamo espresso la nostra solidarietà, una solidarietà attiva e concreta, facendo pressione sulle istituzioni locali affinchè rinunciassero all’abbattimento. Questa prima e urgente richiesta ha trovato un’eco inaspettata fra le tante persone e associazioni che hanno subito capito che Camilla, con la sua evasione, chiede a tutt* di schierarsi chiaramente contro ogni sfruttamento.
Non è del resto la prima volta che succede: ogni giorno, in tutto il mondo, gli schiavi animali resistono come possono alla segregazione e alla violenza, fuggendo dai mattatoi, dagli allevamenti, dagli zoo e dai circhi. Spesso senza successo. Talvolta trovano dei compagni umani pronti a lottare al loro fianco, come è stato in questo caso. Telefonate e e-mail hanno inondato il Comune di Vinci per giorni. La stampa ha dato risalto al coraggio di Camilla.
E’ sempre più improbabile che Camilla, se verrà trovata, venga abbattuta.
La nostra speranza è che possa vivere libera in un territorio che dovrebbe essere ospitale per tutti, umani e non.
Se venisse catturata, però, non possiamo accettare che finisca la sua vita come fattrice in un allevamento. Quello che chiediamo è che, in tal caso, venga ceduta ad un luogo in cui gli animali come lei possono vivere senza essere sfruttati. Abbiamo trovato un posto che potrebbe accoglierla degnamente.
Quello che chiediamo per Camilla è l’asilo politico.
Chiediamo a tutt* di proseguire la mobilitazione (per ora via web) al fianco di Camilla, scrivendo agli indirizzi indicati sul post dedicato del blog
http://resistenzanimale.noblogs.org/post/2014/07/20/muccavinci/
finché il Comune di Vinci non garantisca per la cessione di Camilla ad un rifugio e che quindi il proprietario non dichiari di rinunciare a “riprendersela”, qualora venisse catturata.
Per seguire gli sviluppi e avere informazioni su tweetstorm e altre proteste virtuali, abbiamo anche creato un evento facebook:
https://www.facebook.com/events/795052753860118/
PRIME ADESIONI ALL’APPELLO
Animalisti FVG
Antispecismo.net
Casa del Cane Vagabondo Lauriano
Essere Animali
Intersezioni.noblogs.org
LAV
Oltre la Specie
Per Animalia Veritas
Progetto Vivere Vegan
Restiamo Animali
Ciao, ho scritto al Comune di Vinci la lettera sottostante. Come prevedibile, il Comune non ha risposto e non risponderà. Se lo farà, vi informerò.
A proposito di Camilla, che cosa consiglierebbe Leonardo?
Spettabile Comune di Vinci,
ho appreso dai mezzi di informazione che nella notte fra il 15 e il 16 Luglio la mucca Camilla è evasa da un allevamento di Vinci. Camilla è stata dichiarata “pericolosa” dall’allevatore, e sui giornali si parla di lei come di una “mucca che si crede un toro”. Quest’ultima è un’affermazione doppiamente inquietante. Come accade con gli umani, considerare pericoloso chi cerca la libertà, fa pensare a un totale ribaltamento di valori. La ricerca della libertà è la conseguenza di un processo di consapevolezza del valore che ha la vita e in questo non c’è alcuna differenza tra un individuo umano e non umano. L’avere percepito in Camilla la sfrontatezza di credersi un toro fa riflettere perché pare che, se a la fuga fosse stata effettuata da un toro (individuo maschile) il gesto sarebbe stato meno sorprendente mentre per la mucca (individuo femminile) esiste l’aggravante di essere femmina. Purtroppo è ancora tristemente radicata l’idea sessista che le donne non debbano essere tanto avvezze alla ribellione.
Questo individuo femmina ha avuto la pensata di fuggire da un inferno, rifiutando il ruolo di macchina produttrice di vitelli con l’impossibilità di nutrirli e amarli come vorrebbe e dovrebbe fare ogni madre umana e non umana, invece purtroppo a quei disgraziati vitelli viene impedito di nutrirsi del latte materno che deve finire sulle tavole degli umani; la stessa sorte di trasformarsi in cibo tocca a loro, ridotti in bistecche di carne bianca.
Considero allarmante la decisione del Comune di Vinci espressa attraverso un’ordinanza che prevede, fra le possibilità, l’abbattimento di Camilla; pertanto chiedo, non solo di rinunciare all’abbattimento ma che Camilla venga ceduta a un luogo in cui gli animali come lei possono vivere senza essere sfruttati. Vorrei che questa mucca diventasse un simbolo come lo sono ovunque tanti animali che fuggono da mattatoi, allevamenti, zoo e circhi perché si ribellano alla schiavitù, alla violenza e alla segregazione specista. Spesso le loro fughe sono senza successo ma dovrebbero indurre a riflettere su che cosa noi umani facciamo pedissequamente ai non umani e soprattutto dovremmo vergognarcene parecchio. Non riusciremo mai a rimediare all’orrore che abbiamo perpetrato per secoli ma il miglior modo per ricordare i morti è occuparsi dei vivi, quindi invito il Comune di Vinci a iniziare a occuparsi di Camilla.
E’ indispensabile invertire la tendenza e prendere coscienza che gli animali sono esseri senzienti, non ingredienti, indumenti, oggetti di sperimentazione, fenomeni da baraccone. Sono compagni e compagne di vita: le istituzioni devono essere le prime a farsi promotrici di tale sensibilità.
Il paradosso di questa vicenda è che si svolge a Vinci, città natale di Leonardo, su cui è superfluo spendere parole di elogio. Io lo considero una figura esemplare per l’umanità, non solo mente geniale, eclettica e poliedrica, ma convinto antispecista. Credo che sarebbe molto imbarazzato nel leggere la famigerata ordinanza del Sindaco della sua città. Sono tante le testimonianze relative al suo vegetarismo e al suo rispetto per gli animali ma ne cito appositamente una non sua che però parla di lui. Giorgio Vasari, in “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri”, opera di indiscussa attendibilità storica che ho avuto la fortuna di avere come manuale di studio all’università, a proposito di Leonardo scrive “passando da i luoghi dove si vendevano uccelli, di sua mano cavandoli di gabbia e pagatogli a chi li vendeva il prezzo che n’era chiesto, li lasciava in aria a volo, restituendoli la perduta libertà”.
Cordiali saluti.
Paola Re
Via Virginio Arzani n.47
15057 Tortona (AL)