Domenica 28 settembre 2014, ale ore 16,30, presso la Clinica “Villa Le Terme” di Firenze dove era ricoverato da lunedì, è deceduto Luigi Macoschi, Fondatore e Presidente della Lega Antivivisezionista Nazionale (L.A.N.), nata a Firenze nel 1976, ancor prima della L.A.V. (Lega Anti Vivisezione).
Luigi Macoschi può essere considerato senza dubbio “il pioniere” della lotta alla vivisezione a Firenze. La LAN, con il suo Atto di fondazione del 31 dicembre 1976, è stata la prima associazione antivivisezionista. La sede fu ricavata nel sottosuolo del negozio di cui il Presidente era titolare. Qui ebbe inizio la proficua attività della Lega, composta dal Presidente, dall’inseparabile Valeria e da poche altre persone, tutte dotate di tanto amore verso gli animali e altrettanta voglia di difenderli.
Proprio per la particolare ubicazione della sede e per lo spirito di abnegazione e di volontà che li animavano, furono appellati da qualcuno come “carbonari“! L’attività era rivolta soprattutto all’abolizione della vivisezione (pratica, questa, addirittura sconosciuta all’epoca, per tantissime persone) ma anche alla tutela degli animali in tanti altri ambiti, dal randagismo, al tiro al piccione (allora consentito), alla lotta alle pellicce, soprattutto dei cuccioli di foca (allora importate); oltre a ciò la Lega si occupava anche del riconoscimento dei diritti del malato (con l’approvazione della “Carta dei diritti del malato” nel 1983) e di tutela ambientale.
Come riconoscimento di tali molteplici attività, con Decreto del Presidente della Repubblica del 7.8.1990 alla Lega Antivisezionista Nazionale fu riconosciuta la personalità giuridica di Ente Morale. Inoltre il Presidente Macoschi è stato ricevuto con tutti gli onori dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini e poi da Luigi Scalfaro, nonchè da Papa Carol Wojtyla, anche in virtù delle stesse origini polacche di Macoschi (Makowski) che, tra l’altro, poteva vantare la discendenza dal Principato di Cracovia.
Già dopo i primi dieci anni di attività della Lega, cominciarono ad arrivare i primi importanti successi, frutto soprattutto del suo impegno e delle sue ferventi battaglie e che si possono così riassumere :
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divieto nelle maggiori città italiane di cedere i cani randagi accalappiati agli istituti che praticavano la vivisezione (1977- 1980)
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divieto di importazione di pelli di foca (1978)
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divieto di tiro al piccione (a Firenze nel 1979)
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alcuni miglioramenti nel trasporto di cavalli da macello provenienti dall’America latina (1981)
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Carta dei diritti del malato (1983)
ed altre innumerevoli raccolte firme, petizioni, sostegno a battaglie anche estere (corrida, circo,detenzione animali esotici, caccia, ecc.), nonchè aiuti e sostegno a situazioni di emergenza (anziani soli, gattare, canili in difficoltà), nonchè numerose denuncie per situazioni di maltrattamento o uccisioni di animali in Firenze ed anche in tutt’Italia.
Inoltre, al fine di sensibilizzare le persone al tema del protezionismo animale, Macoschi aveva scritto alcuni libri e curata la raccolta di diversi racconti: “L’amore verso gli animali” (di cui è autore), “Il romanzo di un cane” (autore), “Rocky – Un cuore su quattro zampe” (autore), “Amore senza parole”(autore), “Cari animali addio”, “Antologia del cane”, “Cavie umane – dossier”, “Innamorarsi – poesie d’amore”, che hanno avuto un ottimo successo e il cui ricavato è stato sempre devoluto alla Lega.
E’ soprattutto dalla lettura dei suoi libri che si può capire la vera essenza dell'”uomo” Macoschi e la sua grande sensibilità e tenerezza verso gli animali, soprattutto verso i più fragili e sofferenti. Un Amore, il suo, che si esprimeva denunciando tutto e tutti, quando occorreva, con grande decisione, coraggio e combattività. Questo, naturalmente, non poteva che causargli inimicizie e rancori, tanto che nei primi anni di attività ci furono anche atti di vandalismo, come l’incendio del suo negozio e altri episodi, fatti per rancore o avvertimento nei suoi confronti e che gli causarono anche notevoli danni economici.
Al fine di svolgere la sua attività di protezionista, era riuscito ad ottenere (unico in Italia) una speciale autorizzazione per effettuare controlli negli stabulari ospedalieri, dove erano detenuti gli animali sottoposti a vivisezione e a sperimentazione. Tali sopralluoghi rappresentavano per lui, ogni volta, indicibili sofferenze che, a lungo andare, lo hanno minato nel fisico e nel morale, con conseguenti problemi cardiaci e depressione.
Nonostante ciò, così come non lo avevano intimorito le minacce e gli atti intimidatori, neppure la malattia lo ha fatto desistere dalla sua “missione” a favore degli animali che ha proseguito in mille altre occasioni. Tutto ciò fino a questo pomeriggio quando, in silenzio, se ne andato. Ma la sua vita e il suo esempio parlano già per lui: ci dicono che, anche, con pochi mezzi, ma con grande amore e tanta determinazione si possono raggiungere risultati straordinari!
Grazie Macoschi! Riposa in pace, vicino a quelle anime innocenti e pure alle quali da sempre hai dedicato il tuo cuore, le tue energie, la tua vita.
La salma sarà esposta nelle cappelle della Misericordia di Bagno a Ripoli Via Chiantigiana, 26 Firenze da martedì 30 settembre.
Il funerale si terrà presso la Chiesa della Badia di Bagno a Ripoli (S.Bartolomeo) mercoledì 1° ottobre 2014, alle ore 16, per poi proseguire al cimitero di Trespiano.
28 settembre 2014, Valeria Bini e Sabrina Parretti
Dopo aver aderito alla LIPU e al WWF in lontani anni, ho scoperto a Firenze la LAN a cui ho aderito ancor prima che la LAV mettesse le sue radici in città. Ho lavorato con Macoschi e con Valeria alcuni anni. Ho partecipato a tutte le manifestazioni e presidi iniziando a conoscere da vicino quel mondo di dolore che a noi ingenui restava nascosto.
Ho di Macoschi alcuni libri e in mente il ricordo di una persona seria, di poche parole, motivata.
Lo saluto con rispetto, per essere stato quel pioniere contro la vivisezione, il tiro al piccione, le feste sadiche che ricordo.
Vorrei concludere l’addio con l’immagine di una bella favola: un ponte dell’arcobaleno dove gli animali e chi li ha amati si ritroveranno per godere di quel paradiso tanto sognato e impossibile da raggiungere.
Mariangela
io ho avuto onore di conoscerlo anni fa,mi aveva impressionati molto,un uomo così evoluto in un mondo perso..faccio le mie condoleanze alla famiglia e a tutti i suoi amici chè hanno avuto l opportunità di conoscere un grande Uomo….
stai in pace perché hai fatto quello chè era giusto cio è quello chè fa un uomo vero!
tutto mio affetto alla famiglia chè deve essere fiera….
cn tristezza e speranza
isabelle Demoustier
Avevo 19 e vivevo nel mondo ovattato della mia gioventù quando venni a conoscenza della terribile realtà della vivisezione. Avvenne leggendo, in modo casuale, un breve articolo sulla Nazione relativo alla Lega Antivivisezionista nazionale.
Incuriosita, andai a cercare sul vocabolario quella parola e ne rimasi sconvolta: una realtà inimmaginabile, da togliere il sonno! Pochi giorni dopo andai in Piazza della Libertà e mi iscrissi a quella neonata Associazione.
E’ stato un sodalizio di decenni, interrotto solo in un periodo difficile della mia vita personale e ripreso in età matura con consapevolezza ed affetto. Oggi posso dire di ritenermi fortunata e onorata di aver conosciuto un Uomo di tale sensibilità e coraggio, di aver potuto partecipare alle vicende della Lega. E’ stato bello gioire delle vittorie ed è stato giusto impegnarsi per quelle dolorose.
L’importante è non voltarsi mai dall’altra parte: questo lo dobbiamo agli animali sofferenti, come Macoschi ci ha insegnato. Mi rammarico solo che non abbia potuto assistere alla realizzazione del suo sogno ma la strada è tracciata e qualcuno lo completerà. Con tutto il cuore gli dico Grazie!
NON TI HO CONOSCIUTO E MI DISPIACE TANTO, SEI STATO GRANDE
Quello che vorrei dire è molto semplice: la mia coscienza animalista si è formata quando negli anni ’70 improvvisamente tutta Firenze è stata
letteralmente tappezzata di manifesti (suoi) contro la vivisezione con un’immagine scioccante. E’ un trauma da cui non mi sono più ripresa (ero
una bambina …), ma d’altra parte non si può vivere con la testa nel sacco e vanno ringraziate persone eccezionali come lui che aprono gli
occhi alle altre, considerando che anche per loro per primi affrontare questi temi è fonte di tanta sofferenza . Quindi per me è un mito e un eroe.
Francesca
L’amore per gli animali e il rispetto me lo hai insegnato tu.
Ciao zio.
cara eleonora no so come ritracciarti sono vilfredo il barman del caffe’ notre dame di viareggio io ero’compagnio di classe di ivana e tuo zio vgeniva sempre a prendere il caffe’ al ristorante la loggia non so come posso fare a parlrti se vui contattami al 3920407542 grazie vilfredo calvelli.
Buongiorno, sono Sabrina, che ha scritto, a suo tempo, questo articolo. Non conosco Eleonora ma al funerale ho conosciuto un nipote di Luigi Macoschi che si chiama Umberto ed abita a Terranuova Bracciolini. Se può esserle utile.. sulle pagine bianche c’è.
ho saputo solo ora della tua morte.
ciao caro amico.
il tuo barman vilfredo calvelli compagno di classe di ivana