Un virtuoso cittadino, il signor Silvio Melandri, si è preso a cuore mesi or sono questi piccoli animali, ha notato i loro disperati e inutili tentativi di uscire dalle vasche in cemento, le cui sponde ripide e alte non danno modo alle tartarughe (che non sono pesci, ma anfibi) di andare a interrarsi durante i mesi più freddi dell’anno. Silvio ha quindi costruito di sua iniziativa piccole rampe affinché le tertarughe potessero uscire dall’acqua e godersi un po’ di sole nelle belle giornate. Ha anche osservato le persone che, in mancanza di un cartello che lo vietasse, gettavano pezzi di pane alle tartarughe, un alimento dannosissimo per la loro salute. Ha assistito – senza sapere come intervenire – alla loro agonia e morte, per il freddo e per le condizioni inadatte alla loro specie ed etologia, e ha denunciato più volte tutto questo al Comune, alla Forestale e all’ENPA.
Un felice epilogo è stato possibile grazie a una comunicazione che un amico di Silvio, Riccardo Gabbanelli, un altro cittadino-modello, ha fatto pervenire all’emittente radiofonica Controradio. Ricevuto l’appello, si è mobilitata la redazione di Restiamo Animali – trasmissione animalista in onda su Controradio ogni domenica mattina alle 12:00 – assieme a un volontario animalista, Alberto Santelli, che ha coinvolto la Forestale e la VAB.
La catena di volontari si è messa in movimento segnalando alla Direzione Ambiente del Comune di Firenze, la disponibilità di un Centro specializzato ad accogliere le tartarughe senza pretendere compensi. Grazie a questa fortunata sinergia 99 tartarughe, da oggi, avranno garantita, se non la libertà, almeno una condizione di vita accettabile.
Tra questi animali ci sono le tartarughe dalle guance rosse, Trachemys scripta elegans, animali protetti e rari.
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