La puntata numero 190 di giovedì 26 giugno 2014
QUI SOTTO IL PODCAST
– La rassegna stampa Tigri di Carta: parliamo della prima udienza del processo contro i dirigenti di Green Hill; degli “asili” per cani che stanno nascendo; delle webcam che filmano la vita di animali selvatici; della scoperta che la carne fa male…
Ecco il testo diffuso dal Coordinamento Fermare Green Hill / Vitadacani Onlus
Lo scorso lunedì 23 giugno si è tenuta la prima udienza del processo contro Green Hill srl.
Sono imputati Bernard Gotti, consulente della Marshall Bioresources e
responsabile delle procedure interne dell’allevamento di Montichiari,
Ghislane Rondot, che gestiva di fatto Green Hill insieme a Gotti, Roberto
Bravi, direttore dell’allevamento, e Renzo Graziosi, il veterinario.
Sono tutti imputati di maltrattamento, per il calore insopportabile
mantenuto nei capannoni, per il frastuono, provocato dai continui latrati,
in cui i cani sono stati costretti a vivere, per aver privato i cani della
luce naturale del sole, per aver fatto vivere gli animali in ambienti
privi di stimoli, e a volte in mezzo alle loro feci e al loro sangue; per
aver costretto le fattrici a continui parti, fino a consumarne la vita,
fino a ridurle allo stremo, per aver separato i cuccioli dalle loro mamme
troppo presto, sbattendoli in gabbie senza alcun gioco, in mezzo a
segatura che ne ha troppo spesso provocato la morte per soffocamento,
spesso privati di acqua e cibo.
Per aver utilizzato il tatuaggio invece del microchip, con il solo motivo
di abbattere i costi, senza tener conto della grave sofferenza inflitta.
Per aver causato la morte di 104 cani.
Quelli di cui la magistratura ha trovato traccia.
Quelli per i quali si è indagato.
Oltre a tutti gli altri, migliaia, morti là dentro o nei laboratori.
Vitadacani Onlus, che di queste atrocità è venuta a conoscenza già dal
2007, e già da allora ha denunciato, chiesto di intervenire, bussando ad
ogni porta, dai funzionari locali ai politici seduti sugli scranni del
Pirellone o della Regione Lombardia, su fino al Ministero, ha presentato
istanza di costituzione di parte civile.
Il Coordinamento Fermare Green Hill è al suo fianco, come sempre stato
negli anni della campagna per la chiusura di Green Hill.
Come è stato quando si è trattato di ritirare e sistemare nelle nuove case
i più di cinquecento cani usciti da quell’incubo nel luglio del 2012 ed a
noi affidati.
Per un vizio procedurale il dibattimento è stato sospeso.
Il processo inizierà il 29 ottobre.
Noi saremo lì.
A guardare negli occhi i responsabili di tanto orrore.
Coloro che tante volte abbiamo incontrato.
Che ogni volta, tronfi nella loro incrollabile sicurezza, hanno affermato
che mai saremmo riusciti a chiudere Green Hill.
Che mai avremmo vinto.
Saremo lì per tutti i cani deportati e torturati.
Per i cani dimenticati nel furgone a morire soffocati.
Per quelli uccisi perché difettosi.
Per quelli che non ce l’hanno fatta.
Per la liberazione animale.
Coordinamento Fermare Green Hill / Vitadacani Onlus
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