Vogliamo riportare, a mo’ di commento e giusto per offrire qualche elemento di riflessione al cospetto dell’informazione a senso unico che circonda il Palio “contro i cavalli” di Siena, un brano del comunicato diffuso dall’associazione Italian Horse Protection, che gestisce un rifugio per equidi:
“Il 2 luglio si corre invece il palio di Siena, che da sempre si autocelebra come esempio di rispetto per i cavalli (pur essendo stati decine quelli morti e incalcolabili i feriti nelle varie edizioni): ebbene, quel giorno tra i fantini sulla linea di partenza c’è Jonathan Bartoletti, denunciato lo scorso anno per la morte del cavallo Mamuthones al Palio di Asti, dal quale è stato squalificato per 10 anni “per aver tenuto un comportamento gravemente imprudente, pericoloso ed inadeguato, poiché fiaccava e frustava violentemente il cavallo pur essendo il canapo ancora tirato”. Ancora una volta è la dimostrazione che la parola rispetto per gli organizzatori del palio senese ha un significato tutto particolare e che la vera tradizione è ormai persa da tempo, a favore dello spettacolo e del lucro fatto sulla pelle degli animali”.
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