La Regione Toscana non si smentisce e ribadisce la sua piena accondiscendenza alle aspettative delle associazioni venatorie. La giunta regionale – con voto unanime – ha approvato il nuovo calendario venatorio, accolto con grande favore dal mondo dei cacciatori per le numerose deroghe e concessioni che contiene.
Le uccisioni di massa di animali selvatici partiranno quest’anno il 21 settembre e basta riportare alcuni commenti per comprendere qual è il tenore del provvedimento.
Dice Mauro Romanelli, consigliere regionale di Sel, contrario alla caccia: “Aldilà dalle buone intenzioni dichiarate nel preambolo, le cattive abitudini restano tutte, in ossequio ai desideri degli ultra tutelati cacciatori toscani: si potrà continuare a cacciare alcune specie a rischio, di cui l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) chiede da tempo il divieto, dal Combattente, alla Moretta, anatra tuffatrice, si posticipano molte chiusure, sempre rispetto alle indicazioni scientifiche, per i turdidi, la beccaccia, le anatre, e si permette ancora lo scandalo di segnare i capi di migratoria abbattuti alla fine della giornata, anziché nel momento dell’abbattimento, rendendo i controlli una vera presa di giro”.
Ecco invece le parole di Federcaccia: “Il risultato ottenuto, grazie anche al forte impegno della Confederazione dei Cacciatori Toscani, costituisce un traguardo significativo, pur se permangono alcune limitazioni rispetto a quanto richiesto. Apprezzabile anche l’impegno dell’Assessore Salvadori ad affrontare il tema del prelievo in deroga di storno e piccione”.
E quindi il 21 settembre via libera alle doppiette e all’abituale scia di piombo e sangue.
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