Grande polemica sta suscitando l’apertura di un mattatoio halal a San Miniato, in provincia di Pisa, prevista inizialmente per oggi, domenica 14 settembre. Si tratterebbe del primo mattatoio del genere in Toscana per ovini e caprini.
Fermo restando che siamo contrari all’uccisione di qualsiasi essere vivente indipendentemente dalla modalità con cui viene compiuto l’atto, vogliamo parlare di questa modalità di macellazione.
Halal è un termine arabo che significa lecito, permesso. Nella religione islamica (ma anche in quella ebraica col termine kosher) esistono alcuni alimenti che possono essere mangiati e altri che invece sono considerati impuri. Gli animali possono essere mangiati solo se la loro uccisione avviene secondo precise regole e rituali, in primo luogo senza stordimento preventivo e per recisione dei grandi vasi sanguigni, della trachea e dell’esofago. Detto in altri termini l’animale viene sgozzato e muore dissanguato, quindi si rende conto di morire. Questa pratica è permessa dalla legge italiana che, col Decreto 333/98 permette l’eccezione alla regola dello stordimento preventivo proprio nei casi di ritualità religiose.
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L’uccisione rituale, nella religione islamica come nell’ebraismo, ha – anche – lo scopo dichiarato di limitare la sofferenza dell’animale, portandolo a una morte rapida: è previsto che l’animale venga trattato con rispetto e tranquillizzato e che l’uccisione avvenga in un luogo in cui non siano presenti sangue o cadaveri onde evitare che l’odore della morte spaventi l’animale.
Va detto che la macellazione è considerata un evento straordinario, con un carattere di sacralità (ad esempio nel caso dei musulmani la testa dell’animale viene volta verso la Mecca…), ma solleva comunque molti problemi d’ordine sia pratico che etico.
Quanto, nella pratica, le regole di attenzione verso l’animale vengono rispettate? Quanto sarà affilato il coltello, quanto rapida sarà la morte? Ma son domande che valgono ovviamnrte anche per i macelli tradizionali: sarà efficace lo stordimento? Verrà fatto con cura o per la troppa fretta lo si trascurerà?
Esistono paesi come la Polonia che hanno bandito la macellazione rituale. Dal 1997 una normativa imponeva lo stordimento preventivo ma nel 2004 era stata inserita l’eccezione per motivi di culto. Nel 2011 gruppi animalisti presentarono ricorso a tale eccezione e ciò ne ha permesso l’abolizione.
Giusto per curiosità in Polonia a scagliarsi con più veemenza contro gli animalisti non sono state le minoranze religiose bensì le lobby della carne che vedevano la possibilità – con la macellazione rituale – di entrare in nuovi mercati. Ha protestato anche lo stato di Israele che però, si sa, non è molto bravo a rimanere nei propri confini ( di competenza).
Rimangono aperte non poche questioni: dovremmo contestare una pratica e giustificarne un’altra pressoché equivalente? In altre parole: contestare la macellazione rituale perché contro la legge ordinaria giustifica forse l’apertura di un macello tradizionale? Non lo sappiamo. O meglio sappiamo che vogliamo stare sempre dalla parte degli animali. Vorremmo abolire tutti i macelli e vorremmo anche invitare chi segue riti religiosi a non considerarli immutabili. E’ possibile correggere questi riti, accettando l’evoluzione della sensibilità generale, e delle conoscenze e delle normative che tutelano il benessere animale.
Tornando a noi, al momento il macello di San miniato non aprirà per banali irregolarità (mancano permessi della asl) ma il problema si riproporrà a breve. Se ci sarà da manifestare, lo faremo, sia contro l’apertura di un macello per l’alimentazione kosher e halal, sia contro un macello tradizionale, mantenendo la massima distanza da gruppi o slogan islamofobi o antisemiti.
Il professor Luigi Lombardi Vallauri che conosce bene le grandi religioni monoteiste, ha più volte ripetuto anche a questi microfoni, che tutte, senza eccezioni, hanno causato violenze immani contro gli animali e hanno avallato la sottomissione plurisecolare di ogni vivente a un dominio cieco e mortale.
Perciò ci sentiamo vicini a quei gruppi, oggi minoritari ma domani chissà, che all’intermo dell’islam, dell’ebraismo e del cristianesimo, si battono contro i consumi di carne, per la dignità degli animali e contro ogni giustificazione della violenza. E sono gruppi formati da persone che non sono meno credenti degli altri loro correligionàri.
io ero onnivora, e quindi capisco che l’unica soluzione, anche se a tutti non basterebbe comunque ma sarebbe molto, e non l’ho detta io questa frase: “i macelli – di qualsiasi tipo – con PARETI DI VETRO”. Così ogni persona, di qualsiasi religione, sesso o età ci potrebbe riflettere con la propria sensibilità e coscienza.