Puntata numero 186 di giovedì 12 giugno 2014.
La presenza di un’opera di Damien Hirst – una pecora conservata con la formaldeide all’interno di una teca – ha stimolato una campagna di pressione di associazioni animaliste sugli organizzatori della rassegna Icastica, che si tiene ad Arezzo.
Hirst non è nuovo a contestazioni da parete dei gruppi animalisti, poiché spesso utilizza animali – spesso morti, a volte vivi – per le sue installazioni. La sua opera più famosa è probabilmente lo squalo in formaldeide: in quel caso l’animale fu appositamente catturato e ucciso (e un secondo fece la stessa fine quando il primo cominciò a deteriorarsi).
Hirst è fra i personaggi più quotati dell’arte contemporanea. Abbiamo parlato delle sue “opere”, dei limiti della libertà artistica rispetto alla dignità degli esseri viventi, con il professor Luigi Lombardi Vallauri. Il professore, in un passaggio, definisce le opere di Hirst delle “pensatine” o delle “trovatine”
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