“Liberi tutti” è stato il titolo della manifestazione che si è tenuta a Volterra domenica 5 maggio per protestare contro il trasferimento in un canile di Matera dei cani randagi del Comune. Numerose associazioni e qualche centinaio di persone, accompagnate da un imprecisabile numero di cani, hanno chiesto al Comune di fare marcia indietro: portare cani così lontano, significa rinunciare – di fatto – alla possibilità che siano presi in adozione.
La mobilitazione non è stata vana: martedì il Comune ha annunciato che i cani – momentaneamente in custodia in un canile di Reggio Emilia – non andranno in Basilicata, perché nella struttura materana, per quanto sia in regola con le normative della Regione Basilicata, sono stati riscontrati elementi di “non conformità” con “alcuni criteri tecnici stabiliti dalla legge di riferimento della Regione Toscana”.
Il Comune di Volterra non ha spiegato con precisione di quali criteri tecnici si tratti, fatto sta che il canile “Matera Pets” non è più il vincitore del bando indetto nei mesi scorsi e i randagi sarano così dirottati sul secondo arrivato, la Fattoria “La Cappuccino” di Fucecchio.
Il pericolo è quindi scongiurato e la protesta delle associazioni animaliste è stata coronata dal successo. Gli argomenti sono risultati vincenti (qui la petizione che era stata lanciata): la violazione della legge regionale, che indica la necessità di collocare gli animali in strutture comunali o regionali; l’impedimento alle adozioni, che sono una finalità indicata dalla legge regionale toscana; la spesa per il Comune; il no alla logica mercantile di trattare i cani, considerati come oggetti, come un fastidio di cui liberarsi con il minor costo possibile.
Alla vicenda di Volterra è dedicata la puntata di giovedì 9 maggio 2013 (ore 9,55)
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