Giovedì 12 settembre all’ex colorificio di Pisa si parlerà della questione animale utilizzando come chiave di lettura il concetto di proprietà. Il tema è legato proprio alla sorte dello spazio che ospita la conferenza: prima abbandonato, poi occupato per insediarvi varie attività sociali, ora rivendicato dalla proprietà e sub judice.
La proprietà sul vivente è la forma estrema di dominio che un individuo o una collettività possano esercitare sull’altro, chiunque esso sia. La sottomissione degli animali non umani è d’altronde alla radice dell’attuale società capitalistica e basata su forme moltpelici di dominio. Gli animali non umani sono indubitabilmente i più oppressi fra gli oppressi, vittime di un’ideologia che li esclude dalla considerazione degli umani, in quanto “esseri inferiori”.
L’oppressione degli animali è un buon punto di partenza per comprendere che cosa intendiamo REALMENTE quando parliamo di liberazione, giustizia, solidarietà nella società contemporanea, che è la società dell’ineguaglianza, dello sfruttamento, della non giustizia. Concetti liberatori così nobili sono in realtà monchi perché accettano quella stessa logica di dominio che fa degli animali non umani l’archetipo dell’altro, cioè dell’escluso, del sottomesso.
L’incontro sarà condotto da Marco Verdone, medico omeopata, autore di un libro pionieristico: “Ogni specie di libertà”. Marco ha scritto una recensione di Restiamo animali, che si può leggere qui.
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