UOMINI, CANI E DIRITTI UMANI
Il Fatto Quotidiano, 5 febbraio 2013
Furio Colombo risponde alla lettera di un lettore sul digiuno di Davide Battistini
Caro Colombo, dal giorno di capodanno Davide Battistini è in sciopero della fame al fine di chiedere al governo della regione Emilia-Romagna di porre fine, per legge, alla schiavitù dei cani alla catena. Lo sostengono le firme di 450 cittadini. Tutti i giornali ci ignorano. Ma perché ci ignora il Fatto Quotidiano, visto che la nostra è una proposta di civiltà? Dopo tutto, battaglie come questa sono evoluzione di battaglie per i diritti civili.
Sergio
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Condivido e sostengo, perché sono del parere, come tanti, che un rapporto ragionevole e solidale fra esseri umani e animali sia il percorso per la salvezza del pianeta. Una quindicina di anni fa ho pubblicato su Repubblica un appello “per un patto con gli animali” nel quale mi riconosco ancora. Intendevo dire, e intendo dire, che la crudeltà e indifferenza verso gli altri abitanti della terra non è che il gradino terminale di una lunga catena di crudeltà e di indifferenza fra esseri umani. Non si tratta di buonismo generico, ma di constatazione dei fatti. La cattiveria verso gli animali è l’ultimo anello di una interpretazione disumana e incontrollata del potere che si autodefinisce “lo faccio perché posso farlo” e che è la chiave di tutte le sofferenze che gli esseri umani, caduti in questa fascinazione del potere come diritto, come certificazione di superiorità, infliggono quando possono contro chi possono.
Per capire che c’è un rapporto tutt’altro che irrealistico e “buonista” fra questa constatazione e la crudeltà del cane alla catena, basti questa riflessione: qualcuno ha mai conosciuto un bambino aggressivo e distruttivo che, allo stesso tempo, si sia assunto il compito di curare e proteggere un animale? So benissimo che non è necessariamente vero il contrario, che si può sempre imparare e cambiare. Però mi sembra evidente che il filo della solidarietà comincia con gli esseri viventi che hanno fiducia verso gli esseri umani, ma non sono in condizione di “trattare” un minimo di uguaglianza.
Nella civiltà occidentale soltanto Francesco d’Assisi (raro personaggio che resta grande e rivoluzionario anche per chi non affronta la questione della santità) ha visto la continuità fra l’universo, gli animali e gli esseri umani, e indica in quel legame interrotto una profezia di convivenza senza violenza che porta pace.
I profeti sbagliano a volte il tempo, ma non la visione. Mi sembra che Davide Battistini e coloro che lo sostengono lo abbiano capito, E la Regione Emilia-Romagna purtroppo no.
Furio Colombo
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