di Roberta Marino
“C’era proprio bisogno di un posto in cui gli animali scampati ai laboratori di sperimentazione potessero trovare asilo e un po’ di pace”.
Sono le prime righe di presentazione che si possono leggere sul sito de “La collina dei conigli”, il centro di recupero per animali da laboratorio. Ed è proprio quello che si avverte varcando la soglia dell’edificio che lo ospita e che siamo andati a visitare per la rubrica Visti da vicino.
Sarà merito della quiete del parco di Monza, al cui interno si colloca il centro, sarà per la calma e la serenità dei volontari che si occupano degli animali. Forse, però, sono proprio loro – i conigli, i ratti, i topi e le cavie (che Eleonora, una delle volontarie intervistate, ha definito non a caso “animali antistress”) – a trasmettere questa sensazione con la loro libertà ritrovata.
Un centro – la prima struttura esistente in Italia autorizzata dal Comune e dall’ASL – che ha solo poco più di due anni di vita e che dalla fine del 2010 recupera e riabilita (o, per dirla con le loro parole: “rieduca alla vita”) conigli e piccoli roditori provenienti da laboratori di sperimentazione (o da abbandoni domestici) dove hanno conosciuto solo gabbie, privazione e sofferenza.
Lo scopo finale del centro è quello di trovare ai loro ospiti una sistemazione in famiglie adottive che li possano accompagnare nella loro nuova vita.
I volontari ci hanno accompagnato a conoscerli uno per uno: i tre fratelli Aldebaran, Muffin e Perseo, ad esempio, scartati da un allevatore e che erano destinati a diventare carne da macello oppure Clio arrivata nel lontano 2009 da un laboratorio o Spread salvato dalla sorte in quanto maschio dopo una scelta estremamente difficile è sofferta come ci ha raccontato Marina. Tutti conigli ospitati al piano terra e che escono a turno quotidianamente, in attesa di trovare una casa.
Al piano superiore invece ci sono i piccoli roditori. La prima, la stanza delle cavie, annunciata dai fragorosi fischi dei porcellini d’India, unico suono realmente percettibile in tutto il centro.
Qui ci accoglie un tappeto bianco di decine e decine di cavie albine (soprattutto femmine) tutte recuperate dai laboratori più schive e timorose e dove spiccano anche alcuni con il pelo lungo o bicolori come i velocissimi Saponetta o Scheggia, abbandonate, o il più spavaldo Lucio Dalla nato da una mamma trovata già incinta. A fargli compagnia anche un coniglio, il più anziano, JOrdan che convive serenamente con loro.
Nelle altre due stanze i ratti e i topolini provenienti quasi interamente dai laboratori. I ratti: animali molto intelligenti, socievoli che difendono i loro compagni più deboli e che hanno un forte bisogno del contatto con l’essere umano come ci ha spiegato Fulvio, responsabile del centro.
I topolini, unici animali a essere tenuti sempre nei box per tutelarli dai pericoli ma che possono – devono – essere liberati in luoghi sicuri una volta portati a casa.
Ultimi arrivati e che ci accolgono al termine della nostra visita, i criceti tra cui Pigna trovata in pessime condizioni e che a causa della rogna si era rosicchiata le dita delle mani e dei piedi.
Salutando i volontari che con grande impegno si prendono cura degli animali del centro, volgiamo un ultimo sguardo ai conigli, ai ratti, ai topi e ai criceti della Collina dei Conigli. Gli auguriamo di trovare presto una casa offrendo così una possibilità ad altri loro sventurati compagni ancora nei laboratori di trovare un po’ di pace: e una nuova vita.
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Centro di recupero dell’Associazione la Collina dei Conigli ONLUS – Parco di Monza (MB) – Informazioni o richiesta a:
infoadozioni at lacollinadeiconigli.net e lacollinadeiconiglionlus at gmail.com
oppure telefonando a 346 3108968 (tra le 19.00 e le 21.30)
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