Approfondimenti

Apericena 18/9 a Settignano / foto e video

Un apericena come al solito abbondante e buonissimo (grazie alle cuoche Rosalba e Doretta), un film serio ed emozionante (Maximum Tolerated Dose) per la parte culturale: la serata del 18 settembre alla Casa del popolo di Settignano – quarto appuntamento degli apericena dedicati da Restiamo animali alla questione animale in collaborazione con la Casa del popolo di Settignano – non ha deluso neanche stavolta.

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Francesca De Matteis, di Animal Equality Italia, ha presentato il film dell’attivista e regista polacco Karol Orzechowski. Il film racconta la sperimentazione animale attraverso le parole di ricercatori e impiegati dei centri di sperimentazione, mostrando immagini recenti e d’archivio di laboratori e luoghi di prigionia per gli animali destinati alla sperimentazione.

QUI IL VIDEO DELLA SERATA

Le testimonianze sono quelle di scienziati e semplici operatori che a un certo punto della loro vita e del loro lavoro non sono più riusciti a disgiungere l’etica dalla prassi quotidiana. Particolarmente significativa la testimonianza del cardiologo ricercatore: grande amante dei cani, al punto di affermare “potrei uccidere se qualcuno facesse del male ai miei”, per anni ha lavorato a un progetto che prevedeva l‘uso di cani nei quali iniettare certi liquidi per studiarne il percorso nelle vene verso il cuore tramite autopsia. Nella stessa giornata quindi carezzava, nutriva, giocava con i cani di casa e uccideva altri cani sul lavoro. A un certo punto ha capito che non vi era alcuna differenza fra gli uni e gli altri, se non la fortuna, e così ha cessato le attività di ricerca, pagando ovviamente un prezzo alto in termini di sviluppo della carriera.

E’ solo una delle testimonianze del film, che contiene anche immagini di investigazioni coperte compiute in allevamenti di cani beagle e le tristissime sequenze della cattura nella foresta del sud-est asiatico di scimmie destinate alla sperimentazione nei laboratori del Nord del mondo. Maximum Tolerated Dose solo tangenzialmente affronta il tema dell’utilità scientifica della sperimentazione animale e delle alternative sul piano scientifico: preferisce mostrare con garbo ma con fermezza quanto sia ingiusto, violento e inaccettabile sottoporre a una prevaricazione estrema come la sperimentazione ad animali pienamente capaci di intendere e volere, quindi di soffrire. Una visione consigliata.

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