La giunta regionale della Toscana ha da poco approvato una delibera che prevede la riapertura della caccia al cinghiale per tre mesi e della caccia detta di selezione agli ungulati per cinque giorni alla settimana. La motivazione ufficiale è legata ai “danni all’agricoltura di pregio”, ma si è anche parlato sulla stampa di presunti incidenti automobilistici causati dagli animali.
Ne abbiamo parlato con Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia della Lav, il quale non esita a definire il provvedimento come “un regalo ai cacciatori, l’ennesimo. Di fatto la Regione Toscana apre alla caccia per tutto l’anno”. Vitturi contesta alla radice la pretesa scientificità della cosiddetta caccia di selezione, citando ricerche condotte negli Stati Uniti, secondo le quali i cacciatori svolgono un ruolo inverso rispetto a quello svolto in natura dalla selezione darwiniana (sparano agli esemplari più grandi, più vistosi, più in salute), fermo restando che la natura ha sempre svolto i suoi compiti senza il presunto aiuto dei cacciatori.
Vittori ricorda che anche in Toscana – la regione più popolata di cacciatori rispetto al numero di residenti – il numero di cacciatori è in calo e osserva che i decisori politici, volenti o nolenti, dovranno prendere atto che la soluzione cruenta a eventuali problemi di relazioni fra umani e animali è destinata ad essere superata per il declino costante degli esecutori materiali dei massacri.
Infine il responsabile caccia della Lav fa sapere che la delibera della giunta regionale della Toscana è all’esame dell’ufficio legale dell’organizzazione: “La stiamo studiando, a prima vista ci sono alcune cose che non tornano…” Potrebbe presto partire un ricorso.
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