Martedì scorso, 26 marzo 2013, è stata finalmente votata in Emilia Romagna una legge che vieta di far vivere e morire i cani legati a una catena. In rete i pareri sono controversi, alcuni esultano altri sono delusi.
Davide Battistini, l’attivista per i diritti degli animali di Ravenna che per chiedere il divieto totale della catena ai cani ha praticato uno sciopero della fame di 45 giorni, ci racconta qualche retroscena del voto.
In particolare Battistini sottolinea come l’ufficio veterinario regionale dell’Emilia Romagna abbia proposto un testo pieno di scappatoie e che, a sorpresa, prevedeva anche l’abbattimento di colombi per danni “preventivi” senza aver prima adottato “metodi ecologici” prescritti dalla legge in vigore e senza il parere dell’Ispra.
Insomma in cambio di qualche divieto era stato previsto un contrappeso di “scorciatoie e semplificazioni” tutte a danno degli animali. Per fortuna la protesta degli animalisti ha impedito che il testo votato e approvato fosse questo, e tuttavia non mancano le ombre anche nella versione definitiva, che prevede ancora troppe deroghe alla catena dei cani rispetto a quanto Battistini avrebbe chiesto e sperato.
Una nota positiva è il riconoscimento del diritto dei pazienti di farsi visitare dai loro amici animali quando ricoverati in cliniche e ospedali. Per approfondimenti rimandiamo al blog di Davide Battistini.
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