In Toscana non c’è davvero pace per le volpi. La stagione venatoria è finita, ma ci sono amministrazioni locali che approvano delibere per consentirne la cacciaanche in questo delicato periodo dell’anno, dedicato alla riproduzione. Era successo a Siena, dove però la Provincia ha ritirato il provvedimento di che autorizzava la caccia di quetso bellissimo animale in seguito alla mobilitazione straordinaria di attivisti, associazioni e anche all’appello preparato da Restiamo animali, con la consulenza di importanti esperti, e sottoscritto da scienziati, intellettuali, personaggi politici. Ora ci risiamo. Stavolta è la Provincia di Prato a mettere letteralmente nel mirino le volpi. Nel territorio pratese sarà possibile cacciare la volpe in tana, con trappole, o anche per fucilazione notturna, fino al 31 dicembre! La mobilitazione deve ripartire e anche stavolta Restiamo animali, in collaboraizone in quetso caso con il WWF Toscana, ha promosso un appello per convincere al Provincia a riconsiderare la sua decisione.
Siamo insomma alle solite: in barba ai saperi scientifici, ai pareri ormai prevalenti fra gli esperti di fauna e ambiente, si consente l’abbattimento delle volpi facendo un doppio favore alla potente e vezzeggiata categoria dei cacciatori: da un lato si estende di fatto il periodo venatorio, dall’altro si legittimano le politiche di ripopolamento con lepri e fagiani, che vengono immessi in natura affinché diventino facili prede per i nostri concittadini che si divertono a uccidere animali, ma che sostengono di svolgere in realtà una funzione sociale di tutela dell’ambiente. Una funzione che assolutamente non esiste. Le popolazioni di volpi in natura si autolimitano, in funzione del cibo disponibile, e si dovrebbe semmai fermare la politica dei ripopolamenti cara ai cacciatori.
In aggiunta il WWF segnala il caso del lago delle Pantanelle, dove è stato realizzato un intervento di recupero naturalistico, destinato soprattutto agli uccelli migratori, un intervento che rischia d’essere vanificato se la Provincia manterrà la sua intenzione di consentire comunque la caccia nell’area lacustre.
Sul nostro blog troverete il testo della lettera-appello sottoscritta da un nutrito gruppo di primi firmatari, fra i quali segnaliamo Margherita Hack e il biologo Gianni Tamino; il presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi, il suo omologo della Lipu Danilo Mainardi e il presidente della Lav Gianluca Felicetti; il grande sub Enzo Maiorca e il sociologo Valerio Pocar, garante dei diritit degli animali al Comune di Milano; e poi Licia Colò, conduttrice televisiva, e uomini e donne di spettacolo amici degli animali e dei loro diritti come Red Canzian, Donatella Rettore, Red Ronnie; non non mancano due parlamentari animalisti, come Andrea Zanoni, deputato europeo, e Monica Cirinnà, senatrice del Partrito demoratico. La mobilitazione è appena partita, l’obiettivo è di ripetere l’esperienza di Siena, dove gli amministratori hanno accettato il dialogo e sono arrivati a un ripensamento.
Vi informiamo che la determina dirigenziale è già stata ritirata. Cordiali saluti.