Negli Stati Uniti, come ben sappiamo, la qualità dell’alimentazione è assai scadente. Milioni e milioni di persone consumano cibi di modesta qualità e quantità enormi di carni e derivati animali (oltre 120 chili a testa di carni all’anno, contro i circa 90 pro capite in Italia, una quantità, anche quest’ultima, decisamente alta), oltre a fiumi di bibite gassate, al punto che l’obesità è una grave emergenza sociale ormai da molti anni.
Qualcuno deve essersi reso conto che cambiare rotta è urgente e infatti arriva la notizia che il Dipartimento per l’Educazione di New York ha annunciato l’introduzione di un programma alimentare vegetariano per le scuole elementari, con un menu privo di carne con frequenza variabile da tre a cinque giorni a settimana. Non è moltissimo ma è certamente qualcosa, il segno che uscire dalla ferrea legge del carnismo è possibile anche nel paese che più di altri ha contribuito a istituzionalizzare lo sfruttamento su scala industriale degli animali e a santificare il consumo di carni.
La Cnn, nel riportare la notizia, si è soffermata su aspetti che evidentemente reputava curiosi, ossia sul fatto che gli studenti potranno scegliere tra una vasta gamma di portate, tra le quali riso, tofu, spaghetti di soia e di riso, legumi, tuberi, tutti alimenti previsti nei menu in quantità calibrate per fornire il corretto apporto nutrizionale. La brutta notizia è che al momento appena una scuola, del quartiere Queens, ha aderito al programma, che è meramente facoltativo. Si spera che presidi, insegnanti, genitori di New York si sveglino dal torpore tipico della società carnista nella quale sono immersi, e colgano l’occasione che viene loro offerta.
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