di Giacomo Bottinelli
Non ho mai amato gli eroi invincibili. Quelli che alla fine rimangono illesi e trionfano senza neanche sporcarsi. Ho amato invece quegli eroi che alla fine della storia rimangono con le loro inguaribili ferite nel corpo e nell’anima. Perché il coraggio vero si trova nel fango e nel timore della sconfitta. Il coraggio vero è quello che nasce nel sacrificio.
Poca cosa è il mio digiuno di un giorno di fronte al coraggio di Davide, capace di fare ciò che anch’io in un primo momento ho giudicato follia, per poi ascoltarlo e capire che proprio un gesto come questo poteva essere l’atto dirompente per spezzare le catene (reali e metaforiche) che imprigionano non solo gli animali, ma anche il corso dei nostri pensieri.
La catena è un perfetto simbolo del vincolo culturale nel quale siamo cresciuti e viviamo. Il vincolo che ci fa ritenere una specie superiore alle altre, impedendoci di correre liberi. Tutto il sistema sta difendendo le sue catene di specismo. Davide cerca di spezzarle.
Noi, uno dopo l’altro, diamo il nostro strattone, il nostro colpo di martello. Una scelta così è soprattutto un cambiamento intimo, prima ancora che esterno. Che vinciamo o perdiamo ha certamente grandissima importanza; ma ciò che forse conta ancora di più è che esista qualcuno che come Davide abbia ancora il coraggio di cambiare: se stesso, noi tutti e le cose.
Grazie per l’incoraggiamento. scatenarediritti