Sabato scorso si è tenuto il presidio indetto dalla LIDA per protestare contro i finanziamenti della regione Toscana alla Novartis di Siena. Vi ricordiamo che tali fondi ammonterebbero a 23 milioni di euro con lo scopo di finanziare un progetto di ricerca su vaccini contro le principali malattine che affliggono il sud del mondo. Fin qui niente i male se non fosse che non è stata spesa una parola circa i metodi che verranno usati per valicare tale studio. Si presume, quindi, l’utilizzo di un numero non noto di animali sacrificati “per la scienza”.
Il presidio è stato un successo: diverse decine di persone, incuranti della pioggia e del caos circostante a causa dalla frenesia dell’acquisto selvaggio, ha urlato ininterrottamente al presidente della Regione Enrico Rossi tutte le ragioni per cui un cittadino ragionevole ed un minimo sensibile alla causa animalista, non possa che sentirsi devastato ad apprendere dove finiranno anche i propri soldi.
Presenti, oltre a Maria Romoli vicepresidente della Lida, anche Tommaso Grassi e Mauro Romanelli, rispettivamente il consigliere comunale e regionale di Sinistra Ecologia e Libertà.
La ricerca sui metodi sostitutivi, senza uso di animali, è ormai avanzata in diversi Paesi del Mondo, tra cui la Gran Bretagna e gli Usa, mentre i test su animali ogni giorno di più dimostrano la loro scarsa attendibilità, come nel caso recente che ha coinvolto proprio Novartis, in cui il vaccino è stato ritirato dal commercio perché sull’uomo dava reazione opposta di quella testata su primati non umani.
“Sarebbe bello che la Toscana si ponesse all’avanguardia su questi temi, ed a questo proposito oggi, in un incontro che abbiamo avuto con l’assessore Marroni, presente la ricercatrice d.ssa Candida Nastrucci, esperta di metodologie sostitive, la Giunta Toscana ha aperto alla valutazione di un corso post-universitario sperimentale sulle tecniche sostitutive, ed in prospettiva a valutare, usando Fondi Europei, di aprire un centro di ricerca in materia, che sarebbe il primo in Italia” conclude Romanelli.
Al momento i fondi non verranno stanziati almeno entro il 2014 ma banalmente perché i soldi promessi non ci sono. Speriamo che da qui al 2014 i Maya abbiano portato consiglio.
————————————
L’Italian Horse Protection offreuno spettacolo di arte e musica in centro a Firenze.
Vi segnaliamo un evento animalista sottratto alle banali e dannose logiche commerciali e consumiste:
Nella ex Chiesa dei frati Barnabiti, in via Sant’Agostino, tra Piazza Santo Spirito e via dé Serragli (Oltrarno) dal 21 al 23 dicembre, per sostenere il centro di recupero di IHP, verranno esposte le opere del pittore Carlo Romiti, il quale da sempre esprime la sua passione per i cavalli liberi in dipinti realizzati con terre toscane che, raccolte e pestate, diventano magnifici colori naturali.
Ma non basta: in sottofondo verranno trasmesse le eleganti musiche composte da Andrea Cavallari, da anni Direttore Artistico dell’Accademia San Felice, che ha recentemente fondato il gruppo FLAME – Florence Art Music Ensemble, attivo al Museo del Bargello. I due artisti sono amici e sostenitori del centro di recupero Italian Horse Protection di Montaione, e hanno scelto per questo Natale di offrire le loro opere a favore degli ospiti del centro che, lo ricordiamo, lavora per la tutela degli equini in Italia e gestisce il primo e finora unico centro di recupero per cavalli sequestrati per maltrattamento.
L’entrata nella chiesa dei Barnabiti è a offerta libera (si consiglia vivamente la donazione di almeno 5 euro) e il ricavato andrà interamente devoluto all’associazione. L’orario di apertura è dalle 11 alle 19,30.
Appuntamento dunque dal 21 al 23 dicembre in centro a Firenze, dove, per fortuna, è ancora possibile assistere a eventi come questo,
————————————————
IL LUNGO CAMMINO DEI VISONI VERSO LA LIBERTA’
Dopo lo stop alla macellazione rituale, l’Olanda, secondo produttore europeo di pellicce di visone, mette al bando gli allevamenti di animali da pelliccia, confermando il proprio primato nella tutela e nella protezione degli altri esseri senzienti.
Il percorso, avviato dall’associazione animalista olandese Bont Voor Dieren, è durato sette anni, fino al voto del Senato di pochi giorni fa. Il divieto olandese diventerà effettivo a partire dal primo gennaio 2024, concedendo così 10 anni di tempo per smantellare i 159 allevamenti di visoni che ogni anno utilizzano circa 6 milioni di animali.
L’Olanda ha avuto il coraggio di sfidare forti interessi economici per dare voce ai propri cittadini, contrari all’uccisione di animali per questo tipo di attività. A questo punto anche l’Italia, con i suoi 10 allevamenti e 150mila animali da pelliccia uccisi ogni anno per la produzione di pellicce, dovrebbe provvedere con una normativa che vieti gli allevamenti, come hanno già fatto Austria, Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia, Croazia, Bosnia e Danimarca.
La Lega antivisezione (Lav) ricorda che in parlamento esiste già un progetto di legge che non è stato però mai esaminato.
Discussion
No comments yet.