Appuntamento con la prossima puntata di Restiamo Animali, domenica 29 aprile alle 12 sulle frequenze di Controradio e in streaming sul sito www.controradio.it
Benvenuti alla nona puntata di Restiamo Animali, con uno speciale dedicato ai cani e ai canili. La puntata di oggi è dedicata a Paolo De Benedetti teologo, biblista e docente di Giudaismo, nato ad Asti nel 1927. Il suo amore verso i gatti e gli animali in genere lo ha portato a formulare una Teologia degli animali che è diventato anche un libro che permette di scoprire le tracce animaliste nascoste nel vecchi testamento. Scrive: “L’animale che io guardo e che mi guarda, l’animale con cui parlo e che a modo suo mi parla, è nella maniera più completa parte del mio prossimo.”
Sono tanti i cani eroici che hanno popolato la letteratura e la cinematografia:
A inizio 900 Jack London ha scritto ben due romanzi che hanno come protagonisti cani molto speciali:
Il richiamo della foresta (1903) e Zanna Bianca (1906); quest’ultimo romanzo, in particolare è stato scritto utilizzando il punto di vista degli animali, il modo in cui London ritiene che essi vedano il mondo e soprattutto gli uomini. Viene descritto il mondo selvaggio in cui vige la “legge dell’artiglio e della zanna” affiancato da quello altrettanto violento della cosiddetta “civiltà umana”
“Torna a casa Lessie”, racconto eppoi film del 1942, è la storia dell’avventuroso viaggio del cane Lessie, un “collie” che tenta di ritrovare il ragazzino al quale era stato sottratto
Prima fumetto poi serie televisiva tutti ricordano il pastore tedesco protagonista del telefilm anni ’50 “Le avventure di Rin Tin Tin”. Pochi forse però sanno che quel pastore tedesco era la quarta generazione di una dinastia di “cani-star” ammaestrati e talentuosissimi, con ruoli televisivi e cinematografici.
Speciale canile del termine: storie di animali umani e di cani
Per un animale speciale abbiamo pensato di proporvi una visita guidata al famoso “canile del Termine”, che si trova tecnicamente nel Comune di Sesto Fiorentino, ma è strategicamente posizionato al centro di un crocevia tra i comuni di Firenze, Sesto Fiorentino, Calenzano e Campi Bisenzio
Sfatiamo subito il mito secondo il quale occuparsi di cani e gatti abbandonati è l’ultima spiaggia per anziani soli, senza famiglia e senza interessi. I nostri ciceroni nella traversata del canile del Termine sono due ragazzi di 30 anni, Valentina e Christian, ricercatori alla facoltà di fisica, due cervelloni quindi, attivi nella galassia animalista/antispecista e nel Gasvegando, l’unico gruppo di acquisto vegano a Firenze, almeno per il momento. Guarda le foto dei cani del canile.
Non può mancare la rubrica “Il pasto gentile” con la ricetta di budino di riso con cuore fondente.
Infine il professor Luigi Lombardi Vallauri, che ogni settimana dispensa piccole perle di filosofia animalista nella rubrica “Sostiene Vallauri”, parlerà della relazione che intercorre fra libertà di scelta (ad esempio di mangiare animali) e tutela di diritti (ad esempio il diritto alla vita degli animali).
Come sempre è disponibile la nostra playlist per riascoltare le canzoni andate in onda nella puntata.
Vi consigliamo infine di leggere alcuni articoli sul tema dei canili:
I canili dell’orrore – INCHIESTA DI REPUBBLICA
LE GARE D’APPALTO AL RIBASSO: COME POSSONO GARANTIRE IL BENESSERE?
600.000 RANDAGI, LA DENUNCIA E LA PROPOSTA (L’EUTANASIA!)
ALTRA SOLUZIONE: INCENTIVARE LE ADOZIONI, STERILIZZARE, APRIRE CANILI PUBBLICI DI ALTO LIVELLO
Domanda: se applichiamo tranquillamente la sterilizzazione coatta ai cani, per logica conseguenza dell’antispecismo si potrà applicare anche agli uomini?
Caro Quintoelementomusical,
stiamo sterilizzando cani e gatti per tenere sotto controllo la condizione (di dipendenza) degli animali domestici, frutto della nostra storia specista; in un futuro antispecista, non
possiamo sapere che cosa succederà: magari cambieranno anche le relazioni con gatti e cani, ci saranno evoluzioni che non immaginiamo.
La sterilizzazione non ci pare che abbia qualcosa a che vedere con l’antispecismo. Anzi ci sembra che fra gli umani sia stata utilizzata – in Germania sotto il nazismo; in Svezia piuttosto clandestinamente; in Svizzera sui rom – proprio nell’ambito di società speciste. In una società antispecista, quindi meno soggetta a relazioni gerarchiche e autoritarie, i rischi di assoggettamento, come la sterilizzazione coatta, dovrebbero semmai ridursi.
beh, ovvio che “la sterilizzazione non ha a che vedere con l’antispecismo”, ma l’antispecismo teorizza la non differenziazione di trattamento tra uomini e animali. Ripeto dunque la domanda in base all’assunto di cui sopra (e senza polemica) : se per voi oggi non desta scandalo la sterilizzazione coatta dei cani vuol dire che in circostanze analoghe o in caso di necessità tali misure possano anche prese sugli uomini?
In una società autenticamente antispecista, che al momento possiamo immaginare solo in parte, avremmo la possibilità, per ciascuna specie, di vivere in libertà e autonomia le proprie caratteristiche. Probabilmente alcune specie animali ridurrebbero drasticamente il numero dei propri membri, altre forse si estinguerebbero e di certo cambierebbe profondamente la relazione fra gli umani, la natura e gli altri animali, in forme che oggi non è possibile conoscere. La sterilizzazione ha a che fare con relazioni tipiche di una società specista: l’allevamento, gli animali domestici e così via da un lato; l’autoritarismo – fra gli umani – dall’altro. Nella società di oggi, gli antispecisti considerano la sterilizzazione di cani e gatti uno strumento a volte necessario per fronteggiare situazioni estreme, ma non sono favorevoli alla sterilizzazione umana, così come combattono tutte le forme di oppressione e di dominio (il controllo delle nascite, fra gli umani, può essere il frutto di scelte consapevoli). L’antispecismo è fondamentalmente una prospettiva anti autoritaria, favorevole all’autodeterminazione.
scusate se m’intrometto, ma credo che in Cina o per lo meno in una parte di essa ci sia ancora il limite al n° dei figli… oh, no? e cmq io da Animalista umana, sono in grado di ragionare sul n° dei mei figli e ‘posso’ decidere. Da Antispecista sono per l’adozione, quando è possibile. Ci sono tanti cuccioli umani/nonumani soli in questo mondo, e per quanto riguarda cani e gatti, ci sono dei cuccioli dietro le sbarre da dieci anni… INNOCENTI, di sicuro, nessun Animalista vorrebbe decidere per loro, nessuna gattara, immagino, goda nel chiamare la asl per una sterilizzazione…ma ci sono ancora tante persone che hanno paura dei ‘Piccioni’ (COLOMBI DI COLORE DIVERSO DAL BIANCO)… Mai imporre, ragionare con le persone, con i popoli.
“il controllo delle nascite, fra gli umani, può essere il frutto di scelte consapevoli” beh, partendo da i vostri assunti antiautoritari non mi sembra che in questo caso venga richiesta la “consapevolezza” dell’oggetto stesso di tale “scelta consapevole”… in ogni modo, per quanto si sostiene dopo… la mia gatta uccide senza motivo e non per fame, topi, uccelli, lucertole… nella futura società antispecista tale atto sarà sanzionato da leggi oppure sarà consentito anche agli umani?
beh, la tua gatta se fosse umana in qst momento sarebbe considerata una ‘bracconiera’, oh no? cmq le gatte, cm nella loro ‘società felina’ lo fanno, credo, tutte, tutte quelle che hanno la possibilità di cacciare qualcosa. Diciamo che partecipano, infatti in genere portano in casa la preda lasciandola cm contributo in famiglia [e spesso sono brontolate dai ‘familiari’ cm se fosse un dispetto, tutt’altro.