Dopo Green Hill ecco Harlan. L’azienda di Montichiari (Brescia) dopo tre anni di lotte degli attivisti animalisti, è finita nella bufera anche giudiziaria (accusata di maltrattamenti) e 2500 cani destinati alla vivisezione sono stati liberati. Ora l’attenzione si sposta su Harlan, multinazionale delle biotecnologie con sede centrale a Indianapolis.
Harlan ha tre sedi in Italia, una in Friuli e due in Lombardia. Sabato 29 settembre il No Harlan Group ha organizzato una manifestazione internazionale contro la vivisezione, che si terrà a Udine.
Vicino al capoluogo friulano è insediata una delle tre filiali italiane della multinazionale Harlan. La città sarà raggiunta da molti attivisi provenienti da tutt’Italia (attraverso il sito del No Harlan Group è possibile organizzare la propria partecipazione).
Gaia, del No Harlan Group, ciha parlato degli obiettivi della campagna. Il “sogno” è arrivare alla chiusura di Harlan, ma intanto c’è da compiere un’operazione di informazione che tenga desta l’attenzione dell’opinione pubblica dopo il clamore suscitato dal “caso Green Hill”.
Il 20 ottobre a Correzzana (Monza), sede di un altro stabilimento, è in programma un’altra manifestazione contro Harlan. Si tratta del nuovo fronte di impegno del movimento contro la vivisezione dopo gli incoraggianti risultati ottenuti con la campagna Greenhill.
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