Paul Watson è ufficialmente latitante: si trova in una località segreta fuori dalla Germania, dov’era stato arrestato oltre due mesi fa. Il fondatore di Sea Shepered, la temeraria organizzazione che combatte contro la pesca illegale negli oceani, non si è presentato domenica scorsa alla stazione di polizia dove era atteso per l’obbligo di firma cui doveva sottostare dopo la liberazione su cauzione. Watson era stato arrestato in Germania su richiesta dello stato della Costa Rica, perché accusato di violazione del codice della navigazione per un’azione compiuta dalle imbarcazioni di Sea Shepered nel 2001 contro una nave costaricana che pescava illegalmente squali (per commercializzarne le pinne).
Watson era stato liberato dopo il pagamento di una cauzione di 250 mila euro, sborsata da un anonimo finanziatore, ed era in attesa di una decisione del governo tedesco sulla richiesta di estradizione. Contro di lui è stato emesso un nuovo ordine d’arresto. Il ministero della Giustizia tedesco ha detto di non sapere se Watson sia ancora in Germania; il consulente legale di Watson ha confermato che si trova all’estero in una località segreta.
Sea Shepered dal canto suo ha diffuso una nota nella quale esplicita i timori circa la sorte giudiziaria del fondatore. “Abbiamo ragione di credere”, ha detto Susan Hartland, direttore amministrativo di Sea Shepherd, “sulla base di fonti affidabili che, una volta in Costa Rica, il governo giapponese avrebbe chiesto l’estradizione del capitano Watson in Giappone, per rispondere delle accuse riguardanti le azioni di opposizione alle proprie attività illegali di baleneria nel Santuario delle Balene nell’Oceano Antartico”.
Paul Watson, evidentemente, ha pensato che il via libera all’estradizione fosse imminente e ha perciò deciso di lasciare la Germania. L’avventura continua.
PS. E’ appena uscito, per l’editore Mursia, “Ocean Warrior“, un libro nel quale Paul Watson racconta le sue battaglie negli oecani
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