I campionati europei di calcio si sono conclusi e ancora una volta un grande evento sportivo, anziché essere occasione per affermare diritti e giustizia, si è trasformato in un momento di propaganda e di legittimazione internazionale per un regime che non ha esitato a compiacere l’Uefa sterminando migliaia di cani randagi per “ripulire” le strade delle principali città.
Anche il caso di Julia Timoshenko, l’ex premier imprigionata poco dopo avere perso le elezioni presidenziali, non è bastato per indurre i governi europei a fare pressioni su Kiev e boicottare la partita finale. Il premier spagnolo Mariano Rajoy e quello italiano Mario Monti hanno assistito al match dalla tribuna, tradendo la promessa di diserzione fatta dall’Unione europea alla vigilia degli Europei.
La sera del primo luglio, durante la finale Spagna-Italia, un gruppo di attivisti antispecisti ha organizzato un presidio in piazza dei Ciompi a Firenze. Qui si può ascoltare il nostro servizio.
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