A Roma le chiamano botticelle, a Firenze si parlerebbe di fiacchere: sono le carrozzelle trainate da cavalli usate per portare i turisti a spasso per la città, zigzagando fra automobili, suv, taxi, bus, pullman, motorini, biciclette e migliaia di pedoni, spesso autentiche masse umane.
Per i cavalli è una tortura, sia per il peso che devono sopportare, sia per lo stress dovuto all’ambiente insano e rumoroso. Sono animali che soffrono, basta guardarli in faccia.
A Roma è successo che un cavallo si sia accasciato per i troppo caldo, che si è assommato allo stress quotidiano. Ne è nato un piccolo caso. Qualcuno si è accorto di questi poveri schiavi. Il sindaco Alemanno, bontà sua, si è deciso a firmare un’ordinanza che vieta la circolazione delle botticelle quando i bollettini sanitari sulle ondate di calore raggiunge il livello 3, il più alto. E’ già qualcosa, diciamo una misura salvavita.
Ma l’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali – chiede giustamente di fare un passo in più, l’unico davvero sensato: l’abolizione delle botticelle. Quelle carrozzelle ottocentesche in mezzo al traffico sono una finzione, un patetico simulacro di vita urbana rilassata e a bassa velocità. Nelle città di oggi, brutalizzate dal motore a scoppio e dal turismo di massa, le botticelle, come i fiacchere fiorentini, sono solo strumenti di tortura.
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Tre link di approfondimento:
– La rissa con gli animalisti a piazza di Spagna
– Il ferimento del cavallo di un fiaccheraio a Firenze
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