La notizia è che Coop Italia ha ottenuto il premio Leader 2012 assegnato dalla Compassion in World Farming, un’organizzazone che si occupa del cosiddetto benessere degli animali di allevamento. Sembra che Coop Italia si sia distinta per gli interventi in favore delle galline ovaiole e dei polli da carne, migliorando le loro condizioni di prigionia, anche andando oltre le indicazioni di legge.
Claudio Mazzini, responsabile del settore sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia, ha commentato l’assegnazione del premio dicendo che per Coop la salvaguardia dell’ambiente e della qualità della vita sono pilastri della propria azione, insieme con l’innovazione e la tutela del potere d’acquisto.
Nel 2012, al culimine di una fase storica di iperconsumismo che ha per gli animali comporta un’intensità e un volume di sofferenza e di morte che non ha eguali nella storia, e di fronte al disastro ambientale che si profila ormai all’orizzonte, forse il concetto di innovazione e quello di salvaguardia dell’ambiente e della qualità della vita, per andare davvero insieme, dovrebbero spingere Coop Italia in una nuova direzione, che non è quella delle leggere migliorie alle condizioni di prigionia di moltitudini di condannati a morte.
Limitiamoci alla questione ambientale e pensiamo a quanto sarebbe innovativa, intelligente e anche salutare per i corpi e per gli spiriti una campagna seria, vera contro il mangiare animali e per promuove un’alimentazione a base vegetale. Sono i maggiori scienziati, gli studiosi dei cambiamenti climatici a indicare la via dell’abbandono degli allevamenti come un passo necessario per proteggere il futuro del pianeta, ma chi sarebbe nelle condizioni di fare davvero qualcosa sembra sordo ad ogni considerazione.
Certo, non possiamo caricare sulle spalle di Coop Italia scelte che competono agli organi politici e che dovrebbero coinvolgere tutti i cittadini, ma è anche giusto invitare Coop Italia, che si ritiene attenta ai valori di giustizia e di uguaglianza nei quali il movimento cooperativo affonda le proprie radici, a riflettere meglio e di più sulle proprie scelte e anche sul vero senso dei premi che riceve.
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