Micaela è una donna, una cittadina toscana, una mamma, un’animalista non solo a parole, un’attivista che ha partecipato alle manifestazioni per la chiusura di Greenhill. Era lì durante l’ormai storica manifestazione del 28 aprile a Montichiari, quando con un blitz a sorpresa i manifestanti liberarono 50 cani beagle destinati alla vivisezione, e 12 attivisti furono arrestati.
Per Micaela quella è stata la giornata più gloriosa, l’emozione più indimenticabile. Da quel momento ha ancora più decisamente appoggiato la protesta e quando l’azienda è stata sequestrata e i cani sono stati dati in affidamento, lei si è candidata per ottenere una fattrice, una beagle-schiava, continuamente inseminata artificialmente, sfruttata per procreare cuccioli che le venivano sistematicamente sottratti per mandarli verso un destino di sofferenza e morte certa.
Non aveva mai visto la luce, non aveva mai respirato l’aria. Viveva nell’ambiente asfissiante di celle-laboratorio, dando amore a cuccioli che non ha mai visto crescere. Micaela si è recata a Montichiari per dieci volte consecutive, in auto, mettendosi in coda per ottenere l’adozione del suo cuore. Ma la costanza di Micaela è stata premiata e si è aggiudicata a pieno merito una fattrice, che, è stata battezzata Ariel, come l’angelo che protegge i cani.
Uscita da Greenhill incinta e piena di problemi di adattamento, oggi Ariel è finalmente una mamma realizzata e felice, ha dato alla luce i suoi cuccioli e li ha visti crescere.
Micaela ci racconta la sua emozionante esperienza.
persona stupenda… c’e’ da augurargli solo un mondo bene