A Montichiari come in Costa Rica: no alla criminalizzazione del movimento animalista
Contro l’arresto e l’estradizione di Paul Watson la redazione di RESTIAMO ANIMALI denuncia ogni tentativo di criminalizzare gli attivisti che, in tutto il mondo, s’impegnano – disarmati, in evidente svantaggio di forze e di risorse – per salvare la vita di animali sensibili e senzienti o per documentare le loro condizioni di allevamento, sfruttamento, lavoro, combattimento, la loro tortura, uccisione e ogni traffico legale e illegale che li vede usati come merci.
L’art. 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, così come riformato a Lisbona, impone agli Stati membri di tenere “pienamente conto” delle “esigenze in materia de benessere degli animali in quanto esseri senzienti”.
Questo principio s’impone come prospettiva di modifica delle leggi esistenti ma anche come parametro di eventuale superamento delle sanzioni a chi garantisce nei fatti il diritto degli animali alla vita.
Watson, come gli attivisti di Montichiari, se hanno violato normative esistenti, l’hanno fatto scientemente per far valere direttamente e senza intermediazioni i valori animalisti, nell’ottica dell’art. 13 del Trattato di Lisbona. Per questa ragione non possono venire equiparati a delinquenti comuni.
Pretendiamo l’esercizio di un legittimo “diritto di resistenza attiva”, in difesa degli animali, per proteggere la loro vita e il loro benessere, in ottemperanza di quanto formalmente sancito dal Trattato dell’Unione, che, illecitamente, le normative esistenti ancora impediscono o vietano.
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