Federfauna ha deciso di isituire un premio intitolato ad Adolf Hitler da attribuire a personalità di spicco dell’animalismo. E’ la notizia diffusa dalle agenzie di stampa qualche giorno fa, con un misto di scandalo e di strizzatina d’occhio.
L’accostamento di chi difende gli animali a chi ha portato alle più estreme conseguenze le dottrine razziste e superomiste – con lo sterminio di milioni di ebrei, rom e oppositori politici, per non parlare dell’ecatombe dlela seconda guerra mondiale – a dire il vero non è una novità, ma l’idea di intitolare addirittura un premio al fuhrer del nazismo non era ancora venuta a nessuno e tanto basta a guadagnarsi un lancio di agenzie e un po’ di da parte di qualche giornale o di qualche sito Internet.
A niente di più del resto poteva ambire Federfauna e per rendersene conto basta leggere in che modo è stata presentata l’iniziativa e compiere una rapida verifica su questa organizzazione. Adolf Hitler, dice Federafauna, era vegetariano, promosse leggi di tutela degli animali ma sappiamo che cosa fece agli uomini, quindi l’accostamento fra nazismo e animalismo sarebbe un modo per – citiamo da un comunicato – “creare cultura attorno al settore degli animalisti” e avviare “uno scambio di idee”.
Se pensiamo che Federfauna ha come presidente onorario Moira Orfei ed è una piccola organizzazione che passa di provocazione in provocazione per difendere chi alleva e sopprime animali su scala industriale, chi li uccide per divertimento e chi li usa negli spettacoli, verrebbe da dire: taciamo e passiamo oltre.
E invece ne stiamo parlando perché l’iniziativa di Federfauna è una buona notizia: mostra con la sua modestia morale e politica quanto sia in difficoltà, sul piano culturale e della comunicazione, chi tenta di contrastare la diffusione della prospettiva animalista nella società.
La caccia e i circhi, in particolare, paiono ai più retaggi crudeli del passato, privi d’ogni ragion d’essere di fronte a una sensibilità ambientalista e animalista che finalmente comincia a farsi largo.
La strada verso la liberazione animale è ancora lunga ma il patetico accostamento a Hitler dimostra quanto la storia nobile e anticipatrice del vegetarismo e dell’animalismo, che affonda le sue radici nell’antichità, faccia soffrire gli attuali paladini di pratiche violente e crudeli superate dalla storia.
Reblogged this on BarneyPanofsky and commented:
Mi pare giusto diffondere anche la visione degli animatori del blog “Restiamo Animali”, che poi sono i radioconduttori dell’omonima trasmissione in onda tutte le domeniche dalle 12 alle 12,30 su Controradio (circuito RadioPopolare). Che poi tra i conduttori ci sia il fratello di Mrs. Panofsky, e’ un caso 🙂
Barney