1) Nina Hagen & Lene Lovich – Don’t kill the animals
Look e sound anni ’80 per queste due stravaganti primedonne una tedesca e l’altra americana. Stravaganti ma sensibili al tema antivivisezione.
Prima degli Smith, prima di Moby… erano avanti anche nel loro essere un po’ pazze.
Lene Lovich è sparita dal mondo musicale si sente la sua musica in uno spot televisivo, mentre la Nina Hagen è sempre un monumento e incide ancora, ultimamente ha sfornato un lavoro dalle sonorità un po’ country che prende il titolo da una canzone dei Deche Mode: “Personal Jesus”
2) Yo Yo Ma – The Swan (da Il carnevale degli animali di Saint-Saens)
Forse è il brano più famosa da quest’opera del musicista francese che abbiamo scelto perché in tema con il programma, naturalmente la bravura di Yo Yo Ma rende il tutto più piacevole.
3) Giorgio Gaber – Polli d’allevamento
Uomo di spettacolo a 360° è riuscito a essere ricordato per simpatiche canzonette, per spettacoli teatrali impegnati, per testi ancora molto attuali.
Polli d’allevamento sembra fatto apposta per la puntata.
Una curiosità: nella produzione di quest’album che racchiude lo spettacolo teatrale, c’è lo zampino di Franco Battiato con cui era amico di vecchia data.
4) Mina – Il leone e la gallina.
A proposito di monumenti italiani ecco la “tigre di Cremona”, che ha anche lavorato con Gaber.
Qui è alla prese con una cover di un altro “santo” della canzone italica: Lucio Battisti.
Questa canzone mi ha sempre fatto pensare che i nostri autori spesso vedono gli animali sempre come figure metaforiche e un po’ da cartoni animati o da favole, comunque sempre molto meglio del “Ballo del quà quà”!
5) Yo Yo Mundi – Il bimbo del macello.
Una canzone toccante contenuta nel CD “La diserzione degli animali del circo” di un gruppo che quasi sempre nelle canzoni affronta tematiche sociali.
Purtroppo non ho travato il video del brano e quindi ho inserito proprio la title track.
6) George Harrison – My sweet Lord.
Tutti sappiamo che i Beatles rimasero affascinati dalla filosofia indiana e George Harrison forse è stato quello che è rimasto più fedele a questa scelta. Questo è un manifesto, una preghiera che implora a un Signore dolce che non sa bene come chiamarlo e quindi abbiamo un coro di Halleluja e uno che canta i nomi di Krishna.
Il grande successo della canzone ha avuto un risvolto amaro: una causa legale che dichiarava che inconsciamente Harrison aveva copiato “He’s so fine” delle Chiffons
http://youtu.be/9qdKZBXMX5E
Per i curiosi inseriamo anche il pezzo che inconsciamente è stato copiato
http://youtu.be/cMrFht6ryTg
7) Jean Sibelius – Pelléas et Mélisande (La morte di Mélisande)
Il finlandese Sibelius era vegetariano, la sua musica contiene sia melodia che sperimentazione, il prodotto sono composizioni accattivanti dall’apparente semplicità ma che in realtà nascondono notevoli complessità, specie per il periodo in cui furono composte.
Qui potete ascoltare una versione diretta da Karajan.
8) Jarvis Cocker – I never Said I was deep
Componente degli indimenticabili “Pulp”, Jarvis è uno dei personaggi più intelligente del panorama musicale. E’ vegano. Vive fra Londra e Parigi dove ha collaborato anche con gli “Air”.
Questo brano mette bene in evidenza le sue doti di compositore pop: una melodia semplice ma che riesce a entrarti dentro.
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