Da Montichiari è dunque arrivata una grande, importante notizia: il sequestro, mercoledì 18 luglio, da parte del corpo forestale dello stato, dell’azienda Green Hill di Montichiari. I forestali sono intervenuti su ordine della procura di Brescia, che contesta all’azienda il maltrattamento dei cani detenuti negli hangar.
Da tempo gli animalisti segnalano che all’interno della Green Hill le condizioni ci vita dei cani sono precarie, che le loro esigenze etologiche non sono rispettate. Sul sito della campegna “Fermare Green Hill” sono comparse anche immagini delle gabbie e registrazioni di telefonate nlle quali si parla di soppressioni illegali di cuccioli giudicati di “seconda scelta”. Anche la Asl bresciana ha consegnato un dossier alla procura, che alla fine ha deciso il sequestro.
I can al momento sono stati assegnati in custodia alla stessa Green Hill, coingiuntamente però al sindaco di Montichiari e alla Asl. Non sono quindi più nella disponibilità dell’azienda. E’ presto per dire quale sarà l’epilogo della vicenda. Se i maltrattamenti dovessero essere confermati, il magistrato potrà ordinare il sequestro degli animali e la loro consegna a strutture specializzate. Il Coordinamento Fermare Green Hill, anima della campagna, ha individuato nella struttura “Vita da cani” il luogo più adatto per il loro eventuale affidamento.
Nella puntata del 19 luglio abbiamo intervistato sul caso Green Hill Fabio Serrozzi, attivista toscano antispecista, protagonista il 28 aprile scorso dell’irruzione nelle strutture di Green Hill che porò alla liberazione di un gruppo di cuccioli. Fabio fu arrestato e con altri undici attivisti è ora in attesa di processo: “Per quello che abbiamo fatto il 28 aprile ci hanno accusati di furto“, ci ha detto Fabio, “ma ora la stessa cosa la stanno facendo gli uomini della Forestale, insieme con i poliziotti che all’epoca ci sbatterono dentro, e la chiamano sequestro. Io credo che si tratti semplicemente di liberazione“.
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