La liberazione animale è una prospettiva di cambiamento così radicale che non è pensabile se non attraverso una fortissima trasformazione sociale, perciò l’antispecismo non può prescindere dalla dimensione politica, cioè da un’azione volta al cambiamento profondo delle strutture economiche e sociali oggi dominanti.
Aldo Sottofattori, di Oltre la specie, nel dicembre 2011 partedipò a Firenze al Convegno antispecista che si tenne a Palazzo Vecchio con un intervento oggi disponibile su YouTube. Nell’intervista con Restiamo animali, Sottofattori rimarca la differenza fra l’antispecismo della fine del ventesimo secolo, che si ispirava alle idee di Peter Singer e Tom Regan, e il secondo antispecismo, che ha preso piede a partire dagli anni Duemila e che ha in Steven Best e David Nibert i suoi principali esponenti.
Il primo antispecismo, dice Sottofattori, ha una connotazione soprattutto morale, il secondo ha una forte impronta politica e spinge affinché il movimento animalista dialoghi e si unisca ai movimenti sociali e politici impegnati nella trasformazione della società.
Qui un’introduzione all’antispecismo curata da Aldo Sottofattori
Qui un video con una “lezione” di storia dell’animalismo durante l’edizione 2012 di Veganch’io
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