26/09/2012
(NewTuscia) – VITERBO – La morte della giraffa fuggita da un Circo a Imola presenta diversi aspetti sui quali la LAV chiede venga fatta al più presto chiarezza, individuando ogni eventuale responsabilità: in particolare la LAV si riferisce al mistero dell’esatta insegna del Circo e quindi dalla sua ragione sociale e alla corretta applicazione del Regolamento comunale a tutela degli animali che, dal 2005, impone il rispetto dei requisiti minimi della Commissione Scientifica Cites per l’attendamento in città di circhi con animali.
A Imola il Circo protagonista di questa drammatica vicenda si è presentato e fatto pubblicità con l’insegna di Rinaldo Orfei, ma Rinaldo Orfei Rinaldo ha preso le distanze dichiarando che il Circo a Imola non è il suo (“L’ufficio stampa di Rinaldo Orfei in una nota diffusa da Liana Orfei precisa che non è il suo circo quello da cui, a Imola, è fuggita la giraffa. In particolare, precisa la nota, Rinaldo Orfei presta la sua consulenza artistica per il circo ‘Dario Martini’ che si trova a S.Giuliano a Cremano (Napoli), mentre quello che è a Imola è del fratello Aldo Martini, “con un non qualificato nome ‘Orfei’ al seguito”).
Il proprietario del Circo a Imola, Aldo Martini, specifica che l’insegna del circo è ”Martini Cirque d’Europe Paolo Orfei”, senza però fornire spiegazioni del perché si sarebbe fatto pubblicità usando un automezzo con l’insegna di Rinaldo Orfei.
Ma il circo Orfei non c’entra con il circo Paolo Orfei: a scriverlo in una nota è la stessa famiglia di circensi composta da Nando, Moira e Liana. Il gruppo precisa di essere “totalmente estraneo ai fatti di cronaca avvenuti ad Imola, relativi alla fuga con successivo decesso della giraffa”. Secondo quanto riferisce la famiglia, la struttura che si trova a Imola “utilizza impropriamente il marchio Orfei denominando la sua struttura ‘Paolo Orfei presenta il circo Pantera Rosa’”.
Da informazioni reperite via web sembra che effettivamente Aldo Martini stia per fondare un circo denominato Pantera Rosa, senza che però il nome Paolo Orfei compaia.
“Chiediamo che sia fatta piena luce sugli aspetti che riguardano la ragione sociale di questo Circo e le autorizzazioni concesse: temiamo che una tale ambiguità o confusione possa essere utile solo ad aggirare controlli ed eventuali responsabilità. Ricordiamo, inoltre, che è proprio la Commissione Scientifica Cites del Ministero dell’Ambiente ad affermare la necessità che ogni circo sia individuabile – afferma Nadia Masutti, responsabile LAV settore Circhi, Zoo ed Esotici – L’Ufficio Legale della LAV sta svolgendo tutte le opportune verifiche, utili a definire le eventuali
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