Sono 3 mila anni che la medicina tradizionale cinese utilizza la bile degli orsi. Con questa sostanza, che costa dai 500 ai 700 dollari al chilo, vengono prodotti shampoo, lozioni, ricostituenti e persino vino. Il costo per gli animali è altissimo: l’immobilità assoluta e un’agonia che può durare anche vent’anni, ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno, fino a morire per tumori o infezioni croniche prodotte dai cateteri conficcati nella carne. Altri non ce la fanno: le infezioni, la sofferenza psichica, le malformazioni ossee date dalla pressione delle sbarre, le piaghe da decubito, la denutrizione li uccidono più rapidamente … Ma la maggioranza di questi animali, molto resistenti, sopravvive per decenni a questa inaudita tortura. Molti orsi vorrebbero porre fine alle atroci sofferenze suicidandosi, ma ciò gli viene impedito, segandogli i denti, strappandogli gli artigli, lasciando loro solo la possibilità d’impazzire a vita.
Nel 1993 una donna inglese residente a Honk Kong, Jill Robinson, viene a sapere dell’esistenza di queste “fattorie della bile” e si intrufola in una visita organizzata. Al tempo le fabbriche di bile d’orso erano sconosciute all’occidente e Jill voleva verificare in prima persona questa usanza. Mentre il padrone della fabbrica e sua moglie orgogliosamente dimostravano le preparazioni per la bile, Jill si è lentamente allontanata dal gruppo ed è scesa di nascosto in cantina. Lo spettacolo al quale ha assistito è rimasto indelebile nella sua coscienza: simili a vittime di tortura del medioevo, questi animali esponevano la sconvolgente visione dei loro stomaci feriti, da cui uscivano dei cateteri arrugginiti. Jill ha sentito un colpetto sulla sua spalla, si è girata credendo di essere stata scoperta dal proprietario e invece vide un’orsa che aveva allungato un braccio fuori dalla sua gabbia. Ognuno di noi riceve messaggi che può ignorare o ascoltare e che tracciano la sua vita. In quell’occasione Jill ha preso la zampa dell’orsa tra le mani e le ha promesso che un giorno sarebbe tornata a liberarla. Iniziò così il sogno di riscatto degli orsi della luna.
Da quel momento Jill ha cominciato a negoziare con il governo cinese utilizzando tutti i possibili livelli di azione: sensibilizzazione della cittadinanza cinese, ricerca di fondi in occidente per sostenere questa difficile battaglia, riunioni con le autorità ed esperti della medicina cinese, liberazione di orsi in tutte le fattorie della bile illegali con la collaborazione della polizia cinese e custodia di questi meravigliosi animali dopo un periodo di riabilitazione, in tutti i casi in cui questo è stato possibile. Purtroppo per molti orsi questa conclusione è arrivata troppo tardi ma per quelli che finalmente vedono la libertà, la promessa fatta nel 1993, è ora diventata realtà.
Per ospitare gli orsi liberati, Jill Robinson ha fondato L’ Animals Asia Foundation e ha istituito un rifugio e centro di soccorso per orsi liberati a Chengdu. La fondazione ha oggi anche santuario simile nel Vietnam, altro paese in cui ci sono migliaia di fattorie della bile d’orso.
Animal Asia ha riscattato 330 orsi. A causa della vita che hanno condotto e dei molti handicap fisici e psicologici che tale vita ha causato loro, i reduci delle fattorie della bile non possono venire liberati in natura ma adesso vivono felici, in grandi spazi e in compagnia di altri orsi. Possono finalmente correre arrampicarsi e giocare tra loro, fare bagni che adorano, mangiare squisita frutta di cui sono golosi, accuditi da amorevoli veterinari e volontari.
I santuari sono anche una fonte importante di reddito per le comunità locali: ogni settimana 7 mila chili di frutta e verdura vengono consegnati nel solo santuario cinese, per coccolare gli orsi.
Jill Robinson è tornata in Italia a diffondere il video a dieci anni dalle prime liberazioni intitolato “MOON BEAR RESCUE: A DECADE ON”, doppiato dall’attrice e testimonial di Animal Asia, Veronica Pivetti.
Domenica 29 aprile ha ricevuto un premio al Vegan Fest di Seravezza. La redazione di Restiamo Animali l’ha raggiunta telefonicamente dopo la conferenza che ha tenuto il 30 aprile a Palazzo Vecchio
Jill continua a lavorare finché le fabbriche della bile esisteranno solo nei libri di storia”.
Per saperne di più:
www.animalsasia.com,
www.orsidellaluna.it,
Per unirvi all’avventura di Jill potete contattare il gruppo di supporters di Firenze
Simona Mangani: simona.mangani@gmail.com
INTERVIEW WITH JILL – AUDIO FILES TRANSCRIPTION
Q (question) = Camilla
A (answer) = Jill
A: Hello Camilla!
Q: Hi Jill how are you? it’s so goo to talk to you, you are such a hero for us!!
A; Not at all!!
Q: We are following you blog, your website, you are very good in communication!!
A: Thank you, that s so kind
Q: Well let me ask you couple of things, first questions is: Which results did you achieved with your activity in material an cultural terms
A: Sorry it just cut out, can you say it again?
Q: Again: Which results did you achieve under material and cultural point of view?
A: Goodness…What a question! Results are never quickly achieved obviously but we are very heartened by the amazing support that we are now seeing especially in China against the practice of Bear farming …for a very long time we have seen a massive outpouring of support from the international community but it’s only been in the last couple of years that people in china have really rallied behind this campaign, which is very heartening I must say, I never seen a climate like this and have been out there for 26 years, when I first began there was 1 animal welfare gourp in China and now there are close to 100 welfare groups and they are all fully supporting so many principles of animal welfare, including bear farming in china.
Q: so for your experience, which point are we at in the struggle for animal liberation particularly in Asia, but also world wide?
A: I think in China especially with the bears, we are at a point we call “tipping point”, From all dynamics of Chinese public, whether is academics, or lawyers, celebrities, or the media, people are really finally against the animal industry. It’s very reassuring to see this, I think we just need to keep pushing, and we certainly need the people in Italy to now be behind us and perhaps more importantly, to say they are standing behind the people of china, very positively and joining against an industry that I think together we can very much end.
Q my next question is about a cultural difference For example in Europe and in America I assume, dogs, and cats, and bears are easy to empathise with because we don’t; eat them we eat cows, we eat chickens, but I assume in asia you have the opposite problem, you are helping bears they probably eat something from the bear but how difficult is it to change the public point of vierw about dogs, about cats?
A: there has been a slow change we will admit that but at least in recent years, the young especially, are growing up with such an obvious affection for companion animals, I think people my age in china again have lived through such deep unrest and poverty throughout their life particularly during the years of the Cultural Revolution and the great leap forward, but, in those days it was very bourgeois to have an affection for an animal when food was so scarce, but there again the dynamic is changing, there is a pet boom in China…falling over themselves, to bring companion animals, to bring animals in the house hold, and ourselves, we are bringing animal therapists, doctors dogs…the 3 cities across china we have seen fantastic response from elderly, children and all…of society …children, and disadvantaged in society. It’s a whole new society embracing, not just animal in general but all dynamics welfare in general, but in all dynamics of animal ….of why animals are endangered.
Q: You are great in communicating. How much communication is helping your organization?
A: Communication is the key, in every level of work, whether in China with the media we have seen fantastic support and internationally as well
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