Prima di parlare dei brani presenti nella puntata volevo segnalare una testimonianza che Raffaele La Capria ha fatto nel programma “Quello che (non) ho”, che probabilmente è l’unico intervento che prende in considerazione gli animali. Usa una citazione dal “Mercante di Venezia” di Shakespeare e guardate che bella riflessione che ne viene…
La playlist di questa settimana l’ho chiamata: “Oriente mi disoriento!”
1. Deep Forest & Peter Gabriel – While the earth sleeps
Una simpatica collaborazione del grande artista con un gruppo che passava per etno-dance o new age che dir si voglia che comunque ha sfornato qualche hit niente male. Questa faceva parte della colonna sonora del film “Strange Days” di Kathryn Biegelow, un film che ricordava “Nirvana” di Gabriele Salvatores.
2. Philip Glass – Fish
Ancora in ambito colonne sonore, qui siamo su altre ispirazioni, è un brano tratto dal film “Kundun” di Martin Scorsese. Lo abbiamo utilizzato per accompagnare la dedica al leader di Sea Shepherd.
3. Jesus Loves You – Bow down Mister
Dietro questa invocazione c’è Boy George a cui non poteva mancare l’ispirazione mistica, tanto per non farsi mancare nulla. L’artista vegano qui particolarmente ispirato come hai tempi dei Culture Club ha confezionato questo delizioso brano mischiando le carte come nel passato ha fatto George Harrison.
http://youtu.be/rFjeWIrVkvw
4. Prince – Starfish and Coffee
Per restare in tema di stravaganza ho inserito il vegano Prince che ci propone una colazione con stelle marine e caffè, qui in compagnia del Muppets dal suo capolavoro “Sign ‘o’ time”.
5. Nina Hagen – He shiva Shankara
Ancora stravaganza… Nina Hagen! Si può anche non aggiungere altro… anche lei infatuata dall’oriente come dimostra in questo brano fra un raga indiano e un brano folcloristico dell’est europa.
6. Ravi Shankar & Yehudi Menuhin – Raga Piloo
l’india e la cultura yddihs si incontrano nei lontani anni sessanta: una magia che resiste ai tempi!
http://youtu.be/Kn-G2SXhHfI
7. Franco Battiato – il sogno
Dall’opera Telesio estraiamo questi pochi minuti fatti di mantra tibetani e orchestrazione sinfonica.
8. Blur – Out of time
Un brano che ha fatto capire che Blur avevano cambiato un po’ la loro rotta musicale, che non inseguivano più le tendenze, ma erano loro stessi a fare lo stile. Qui collaborano con alcuni elementi dell’orchestra del Marocco: oriente e occidente insieme per la delizia delle nostre orecchie non solo vegane!
9. Radiohead – Lotus Fower
Il finale è affidato ai Radiohead ospiti dell’estate fiorentina all’insegna vegan. Un video che ha colpito molto per la coreografia di Wayne McGregor che riesce a far diventare ballerino anche lo straniato Thom Yorke: un piccolo capolavoro.
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