Ecco le canzoni che abbiamo scelto per la puntata del 18 marzo, dedicata principalmente alle pecore.
1. Pink Floyd – Sheeps
Dallo storico concept album del 1977 “Animals” ispirato da “La fattoria degli animali” di George Orwell dove usando gli animali viene fatta una feroce critica alla società. E’ un lavoro un po’ cupo che anticipa le atmosfere di “The Wall”. Le pecore vengono criticate perché animali miti che hanno sempre bisogno di una guida, nello sviluppo della canzone riescono a ribellarsi, come possiamo leggere nella trasformazione che viene fatta del testo del Salmo 23:
“Il Signore è mio pastore, non avrò bisogno di nulla
Egli mi fa giacere
In verdi pascoli, mi conduce presso calme acque
Con luccicanti coltelli Egli libera la mia anima
Mi fa penzolare dall’alto, appeso a ganci
Mi trasforma in braciole d’agnello
Perchè Egli ha grande potere, e grande fame
Quando viene il giorno noi esseri inferiori
Attraverso calme riflessioni, e grande impegno
Padroneggiamo l’arte del karate
Sì, noi ci rialzeremo
E faremo lacrimare gli occhi di quel bastardo.”
(traduzione che potete leggere sul sito http://spazioinwind.libero.it/macman/musica/animals.html)
Alla fine però la natura paurosa e mansueta riprenderà il sopravvento.
2. Gonjasufi – Sheep
Dagli anni ’70 si vola alle atmosfere psichedeliche del 2000 con questo strano personaggio che è un predicatore yoga, filosofo, cantore di poeti mistici, rapper, insomma un personaggio fuori dagli schemi!
3. The Housemartins – Sheep
Divertente gruppo anni ’80 che nonostante una breve carriera è riuscito a produrre delle hits che rimangono nella memoria collettiva nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo. Questa è una di quelle.
Ci esortano a non far parte del gregge che segue senza sapere la meta.
Del gruppo faceva parte il bassista Norman Cook che diventerà famoso come Fatboys slim.
Godetevi il divertente video.
4. Sara Lov – Well I wonder
Pensando a un brano adatto a commentare la “perla” letteraria dedicata a “Se niente importa” mi si è visualizzata questa cover di un brano degli Smiths fatta dalla bravissima Sara Lov, già voce del duo dei “Devics” che riesce a mantenere tutta la malinconia della canzone senza farci rimpiangere la voce di Morrissey.
Il testo mi pareva adatto, anche se non parla esplicitamente di animali sofferenti le emozioni e le situazioni descritte possono benissimo riferirsi agli animali d’allevamento.
“Ecco mi domando
Mi senti mentre dormi?
Grido raucamente.
Ecco mi domando
Mi vedi quando c’incrociamo?
Quasi muoio.
Ti prego ricordati di me
Ti prego ricordati di me.
Senza fiato – ma in qualche modo ancora vivo
Questa è l’ultima orgogliosa dichiarazione di ciò che sono.
Senza fiato – morendo – eppure in qualche modo ancora vivo
Questa è la dichiarazione definitiva di ciò che sono.
Ti prego ricordati di me.”
(The Smiths – tutti i testi con traduzione. Arcana Editrice)
http://youtu.be/iccSXy4KVHA
5. Barry White – Love’s theme
Famoso compositore, produttore, cantante vegano che ha mietuto successi fra gli anni ’70 e ’80, è morto neo 2003, ma la sua musica rimane a segnare un periodo ben preciso.
Questo è uno dei suoi tanti successi, qui in versione live.
6. The Penguin Cafe Orchestra – Sheep dip
Band formata nel 1972 ha le sue radici in Simon Jeffes, talentuoso musicista e compositore che riesce a produrre dei lavori non facilmente catalogabili che vanno dal folk anglo-irlandese al minimalismo. Nel 1997 l’attività viene interrotta a causa della morte del fondatore, dovuta a un tumore cerebrale. Tredici anni dopo il figlio Arthur riforma il gruppo chiamandolo solo Penguin Cafe.
7. PJ Harvey & Thom York – The mess we’re in
duetto vegano molto accattivante da un album del 2000 della Polly che si chiama “Stories from the city, stories from the sea” dove lei in parte abbandona il ruolo di cantrice cupa e graffiante per interpretare canzoni più solari, come si può apprezzare in questo video.
http://youtu.be/2womkCVEzBg
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