Si moltiplicano anche in Italia le investigazione degli attivisti sugli allevamenti intensivi. Negli ultimi mesi ne sono state pubblicate due molto importanti sull’industria delle uova.
“UOVA BRUZZESE – PRODOTTI DI ORDINARIA SOFFERENZA” di Nemesi Animale
La prima investigazione da segnalare è quella di Nemesi Animale. Il 5 gennaio gli attivisti hanno pubblicato sul loro sito le immagini riprese all’interno dell’allevamento avicolo Bruzzese nel mese precedente. Le immagini hanno fatto “scandalo” e suscitato l’attenzione dei media: galline completamente spennate e ferite, cadaveri nelle gabbie e sui pavimenti, animali lasciati agonizzanti in mezzo ai corridoi. Pochi giorni dopo, l’11 gennaio, la società agricola Bruzzese ha sporto una denuncia-querela a ignoti individui appartenenti al gruppo Nemesi Animale per aver “videoripreso le fasi delle proprie condotte e averle diffuse via internet e attraverso le testate giornalistiche e televisive“. Ne è seguita una vicenda legale e la denuncia per favoreggiamento di una delle attiviste di Nemesi. “L’attivista – si spiega sul sito Nemesi Animale – ha subito una perquisizione da parte di due pattuglie dei carabinieri il giorno 28 febbraio 2012, per rinvenire qualcosa che potesse imputarle i capi di reato di cui sopra, ovviamente senza risultato alcuno (…) Mai nessun allevatore viene accusato di crudeltà sugli animali che tiene prigionieri, tortura e uccide. Chi viene accusato è invece chi cerca di fermare tutto questo, chi mostra la verità. Non è un caso che negli Stati Uniti esista una legge federale (AETA: Animal Enterprise Terrorism Act) che rende paragonabile al terrorismo intraprendere atti che abbiano il fine di interferire o danneggiare le attività di un’azienda che utilizzi animali”.
Per vedere il video e seguire la vicenda: http://www.nemesianimale.net/2012/03/minacce-e-menzogne-le-uniche-difese-di-bruzzese/
“FABBRICHE DI UOVA – LE GALLINE NEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI” di Essere Animali
Anche “EssereAnimali” ha pubblicato il primo marzo un’importante investigazione sulla produzione di uova in Emilia Romagna dopo aver visitato e filmato oltre 20 allevamenti . Nono solo quelli dove le galline vengono allevate in “batteria” ma anche quelli all’aperto e “biologici”. “Non abbiamo tentato di filmare casi particolarmente drammatici, o ricercato condizioni limite o palesemente fuori norma – spiegano gli attivisti – Queste non sono le crudeli conseguenze di un allevatore irresponsabile ma la normalità terrificante sfruttamento animale. Riteniamo che le immagini della quotidiana sofferenza di questi individui siano di per sé già sufficienti per emanciparsi dal consumo di uova”.
Qui trovate tutte le info e il video da vedere in streaming http://www.essereanimali.org/fabbriche-di-uova/
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